E’ tardi… finisco sempre a notte inoltrata e poi lamento una scarsa concentrazione durante il giorno.
Respiro l’aria di primavera che in Sicilia giunge sempre carica di colori e profumi; un solo pensiero in questa notte: come mi va?
Sereno variabile, rispondo… eh già, non riesco a trovare una definizione migliore. Di tanto in tanto mi coglie qualche preoccupazione sul futuro ma mi basta chiamarla e sentire la sua voce, che questa in un attimo si dilegua.
Provo ancora a ragionare su questa sensazione, a cercare di spiegarmene le ragioni.
Dovessi dipingere la mia precedente esperienza su una tela, questa ne verrebbe certamente devastata da una moltitudine di graffi senza ordine logico: le preoccupazioni, la cronica mancanza di fiducia, le aspettative mancate, le richieste… tutto questo rendeva sì la storia appassionante ed appassionata, ma allo stesso tempo rendeva me triste, sfiduciato a volte anche disperato.
Adesso su quella tela dipingo forme dolci e rassicuranti usando colori tenui con scelte cromatiche degne di un vero professionista: la sicurezza, le aspettative confermate ogni giorno, la soddisfazione e le rassicurazioni… tutto questo mi rende sereno, forse meno appassionato, ma assolutamente in pace con me stesso.
Il poeta maledetto che si agita dentro questo cuore tenta, delle volte, di suscitare conflitti, d’inventare follie per così tornare a sentire… ma non è forse questo il miglior modo per sentire, non è forse la pace che ogni uomo cerca con la propria anima gemella?
E’ una fase, di sicuro questi dubbi e queste piccole e controllabili angosce nascono da un periodo di assestamento, un momento in cui il cuore ha bisogno di credere che l’amore può anche essere un’esperienza piacevole.
Un abbraccio e buona notte
Nicola
sereno variabile
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