Ho passato tutta la mattina a sfogliare un cumulo di vecchie fotografie scoprendo il mio volto da bambino. I sorrisi appena accennati, uno sguardo serioso, strano per un bambino, sempre in compagnia di mia sorella, dei miei cugini, dei miei cari.
La prima persona di cui ho memoria, mia nonna, se ne è andata appena 1 mese fa… l’ho riscoperta tra le foto, mi aveva tra le braccia. Adesso non c’è più, e non ci sono più neanch’io: chi ero 28 anni fa, chi c’era nella mia testa?!
L’essere supremo può giustificare i diversi stadi del nostro essere? Ogni giorno mi sveglio e sono diverso da quello del giorno precedente, solo di un pò, eppur diverso. Quando sarò vecchio anch’io, cosa resterà del mio passato: fotografie, vecchi ricordi, sogni rinchiusi nei cassetti di una scatola biologica quanto mai complessa.
Il mio corpo sarà memore di questi cambiamenti? La mia mente sarà integra? Forse no, arriverà la demenza, i ricordi saranno concentrati sugli attimi importanti, quelli che metti in evidenza perchè ti aiutano a sopravvivere. I miei sono ricordi frammentati, alcuni (i più intensi) magari seppeliti nel subconscio, altri stampati su queste fotografie, solo immagini… guardo la mia vita ma mi sembra quella di un altro, guardo il mio viso da bambino… è la mia faccia, è il mio corpo, c’è dentro la mia essenza, eppur non ho memoria di quegli anni.
Vorrei ricordare ogni minuto della mia vita, perchè sono i ricordi che mi fanno uomo, ma non posso perchè la mia natura vuole questo, perchè non posso ribellarmi ad uno stato di fatto come non posso ribellarmi alla morte.
E Dio, che ruolo ha Dio in questo tempo, anche lui non ha memoria di quando era bambino, anche lui dimentica come noi?
Cosa significa essere uomini?!