Ci avviciniamo sempre più alla prima fatidica settimana, mercoledì alle 21 sette giorni senza di lei. Se ricordi bene solo una volta sono riuscito a starle distante una settimana, poi sono stato sopraffatto dalla paura di perderla e sono ritornato da lei. Adesso l’ho persa ma solo fra qualche mese riuscirò a capire se posso davvero fare a meno di lei. Tante cose sono cambiate dentro di me, i momenti passati insieme ad Cristina sembrano perdere i loro contorni, forse si stanno definitivamente trasferendo nel limbo dei ricordi e così pian piano la mia vita torna quella di sempre. Ma perché continuo a desiderarla, perché quando non riesco a sfuggire al suo ricordo mi osservo e mi reputo un infelice, perché questo cinismo che stava estirpando dalla mia anima ogni nobile sentimento, non mi consola. A volte parlo con degli estranei, svelo le mie angosce: perché questo strafottuto bisogno di esorcizzarle. Spero non mi stia nascondendo qualcosa, non vorrei aver rimosso nell’inconscio qualcosa che agisce occultamente sul mio comportamento. Non vorrei impazzire. Cristina: la donna emancipata… mi avrebbe solo condannato ad una vita di angosce, lei non può più AMARE! Il prima…? Com’è difficile crederlo… quanta fiducia avevo riposto in te amore mio… e dire che la ragione mi aveva avvertito!?
p.s.
Non riesco a leggere le pagine precedenti…
L’amore si riceve non si pretende,
sconsiderato è colui che non si arrende,
l’amore lo si sente, non lo si pensa
sciocco è colui che gli attribuisce una dimensione.