Ragusa – Capo Nord: ultima puntata… da Trollstigen a Oslo e poi ad Amsterdam

19 Ottobre 2008
4 minuti di lettura

26 Agosto – Trollstigen

Il ponte sulla cascata

Maestosa essenza della natura
raccolta dalla mani dell’uomo
il vecchio ponte
attraversa la cascata
ed è il sogno che materializza il vero
in una caduta frenetica di molecole
trasportate da un’energia ancestrale

Da una parte all’altra
un bisogno intimo
lasciarsi trascinare
senza attraversare

Al centro

Trollistigen in tenda sotto la pioggia ore 17:10

In altri momenti avrei definito questa situazione spiritualmente esaltante: dentro una tenda, vicino ad un fiume impetuoso e ad una cascata, mentre fuori piove e tira un forte vento.
Purtroppo questo è uno dei momenti in cui qualsiasi intervento forte dall’esterno mi procura una fortissima angoscia, mi sento come se la natura mi stesse intrappolando, il suono dell’acqua è assordante, il vento mi fa tremare dal freddo e l’acqua mi costringe immobile… e poi il sole, il mio amatissimo astro è perso chissà dove fra le nubi, e tra cinque o sei ore tramonterà.
Il mio cuore geme, ordina ai miei occhi di versare lacrime, ma io preferisco scrivere, piangere non è una cosa che mi è mai riuscita bene.
Alla base di questa angoscia, un peccato in un momento come questo, stanno delle chiare sensazioni riguardo il mio perduto amore: chi è questa donna? Cosa prova per me? Che progetti sta facendo per il mio rientro? Perché sento come se l’avessi perduta per sempre, perché la sento così lontana come se ci fosse già un altro? Vorrei essere diverso adesso, vorrei staccare dal mio cuore ogni sentimento d’amore per lei, mi sento piccolo, fragile, sento un grande vuoto.

Ho un tremore sensato nell’anima
i pensieri neri e quelli bianchi
si scontrano e si frantumano
la musica dell’acqua
adesso è frastuono
ed il suono della pioggia
una fucilata al petto

Vorrei scrivere per ore
vorrei non esistere per giorni
vorrei dimenticarla in 3 mesi
non posso continuare così
non posso permetterlo

Piccolo, patetico uomo
chiuso nella tua scatola di tela e plastica
lo sbaglio più grande
è stato innamorarsi
adesso è tempo di alzarsi
uccidere il ragno
e volare ancora.

Non sentire, non amare
non sognare più una vita con lei
non pensare, non agire
non cercare di raggiungerla mai più.

26-27 Agosto Trollstigen… sempre sotto la pioggia

Grazie al secco la nottata è passata meglio del previsto. A volte dovrei essere grato per gli amici che ho.
Oggi è stata una giornata densa di emozioni positive e negative circondate, per buona parte, dalla musica del fiume… abbiamo canticchiato e suonato qualcosa e adesso è silenzio, i pensieri tornano a farsi sentire con prepotenza, è tutto molto triste ma saprò rivalutare tutto questo quando guarderò ogni cosa con la distanza di chi ha lasciato passare il tempo necessario.

27 Agosto – Trollstigen – Oslo

Questa mattina ci siamo svegliati alle 6:30, approfittando di una breve tregua offertaci dalle condizioni meteorologiche abbiamo raccolto del nostre cose e caricato tutto in macchina… naturalmente eravamo fradici, dal posto dove abbiamo campeggiato all’automobile c’era un bel po’ di bosco umido e fangoso da attraversare.

Arrivo ad Oslo nel primo pomeriggio, la strada ancora una volta non ha regalato particolari emozioni ma per quelle ne avevo fatto già una buona scorta a Trollstigen, nonostante tutte le angosce da sopportare.

Adesso più che mai, forse grazie al fatto che ci siamo messi in marcia, comprendo che la persona che credevo aspettasse il mio ritorno, in realtà sta costruendosi una nuova vita… non domandarmi perché, non lo so… sono sensazioni che non riesco più a giustificare in nessun altro modo.

30 Agosto – Amsterdam

MANUALE DEI FLASH LISERGICI

Il terrore di un giro della morte
la mano che si tende nel buio
una fitta al petto, l’amore desiderato
e lo zucchero si espande oltre il palato
(Madame Tussout & Dungeon ad Amsterdam: lo zucchero dopo la birra)

Batte il cuore
al fragore di un respiro
cerco un suono
ed è quello della tua voce
(una telefonata)

Questo posto
lo trovo identico a ciò che lascio
il cielo grigio su di me
minaccia lacrime di sale
(al bar dove non avevano la Heineken, fuori…)

Una colomba bianca mi sfiora il viso:
grida il mio petto
divorato dai troppi miei simili
(colomba che mangia la zampa di colomba panata.. ovviamente la colomba bianca… morta

Dal secco:
Alla mia destra un vichingo texano
l’ho detto così forte
e se l’avessi detto più forte
mi prendeva a botte

Un vecchi gesticola
la sua incolumità
(il vecchio è un negretto)

I cerchi del sole
hanno il colore del cielo
(sulla piattaforma circolare di legno guardando il canale)

Le colombe cannibali
(stava per dire palombe cannibali o colombe cannibali o il giorno della colomba mannara o l’alba delle colombe cannibali o Samarcanda)

Attendo
una voce che non arriva
quando intorno
tutti la odono

La fogna nelle persone
si specchia sulle acque del canale
verde-foglia

Un piccolo pianeta
si sporge tra le nubi
si stende una tela bianca
oscurata da macchie volanti

31 Agosto – Genova

Il secco è partito, ci siamo scannati un po’… mi dispiace… proprio alla fine
Fumare è stato uno sbaglio, la realtà da solo… un po’ angosciante.. me ne vado!

Temo il silenzio
ma supererò anche questa

1 Settembre – Genova – Palermo (nave)

Vorrei stendermi tra i flutti
nuotare in essi divertito
e lasciare al mare
le scorie di questo cuore impazzito

Solo tra la nebbia delle mie paranoie
piccolo e fragile
dispenso parole al prossimo
ma il vento della memoria
non lascia che suoni incomprensibili
mi piego, ma non mi spezzo
e fa male… meglio spezzarsi
e tra i flutti
scomparire.

L’ottimismo è la chiave della felicità, credere fortemente che qualsiasi brutta situazione prima o poi passerà, ti permette di non disperare mai… in questa vita non può piovere per sempre, mi lascerò alle spalle l’ingiustizia che sto subendo.

Mare
io faccio parte di te
Cielo
faccio parte di te
Sole
anche di te faccio parte
… ma queste mie lacrime
appartengono solo a me
e questa tristezza
mi rende uomo

Sinergie elettriche
confinano il tempo
altrove
L’energia cardiaca
è un alito glaciale
che mi attraversa da dentro

Apro gli occhi
senza che tu sia
nel mio cuore

Tra i miei pensieri
sospiro inerte

Energia generatrice
fonte di vita e piacere
hai deciso di lasciarmi
ed in questo vuoto annego

Dei fiumi di passione
è rimasto solo
un debole ricordo
una spina nel mio cuore prosciugato

La poesia non mi consola
urla vittima, scomponi i tuoi sensi
parlare è osare troppo
il silenzio chiarisce ogni cosa

Nel fluire dei miei pensieri
uno solo attende
le conquiste degli altri
sono le mie sconfitte
taccio in silenzio
le sciagurate colpe

Fantasmi ancora mi assalgono
di cenci veste la mia passione
costretta al silenzio
da un muro d’impotente stasi

Percorse le vie di questo tempo
mi scopro arido
di dentro
e prendo a calci la mia mente
rea dei troppi inutili fraintendimenti

Circondata da infiniti misteri
cedo all’insonnia
mi scopro e mi vergogno
di poter amare
ma di non avere strumenti

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

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