Polmone liquido

9 Gennaio 2013
1 minuto di lettura

10 lunghi anni a sopportare il peso di una perdita:
è stato ieri, seduto a testa china
mentre il canto delle tre stranezze
riverberava tra le mura della chiesa

l’altalena sospira
mentre l’asse che fa da leva
ospita un solo bambino triste
che solleva le gambe per credere nel suo amico immaginario

un tessuto bianco di schiuma
cola dalla mia finestra
e raccolgo i resti di uno scarafaggio
fatto a pezzi dai felini
oramai padroni della mia casa

ho perso la voglia di fare qualcosa per me
e mi giustifico urlando a tutti
che sto bene così
che non fa male lasciare il denaro ai folli
per starsene ogni giorno a fagocitare visioni del nulla

ho smarrito i miei sogni
mia dolce e tenera amica
che con tutto il tuo da fare
ti dai pena a confortarmi;
come una sorella conosci il mio passato
riconoscendo ciò che sono
e lottando col solo futuro che immagino

nomade per il mondo
vestito di cenci ed imbottito d’alcool
cercatore di niente
sovrano delle discariche

… come potresti immaginare tale destino per me
eppure sono arrivato a colmare il senso della mia vita
col nero sterco delle creature infernali
cedendo al disincanto
rotolando dalle mura di babilonia
e perdendo il mio amore
dolce come le nuvole che un tempo ammiravo dalla torre

ciò che è perduto finisce in un pozzo
ed ogni mese che passa
scompare lentamente alla speranza
per finire nella melma putrescente
di una vista appannata e confusa
con la malinconia di un vecchio
che seduto sulla riva del suo porto
piange lacrime inconsolabili per la sua sposa annegata

ho costruito pipe giganti
per sostenere i palazzi delle mie abilità
ho alzato gru di cartapesta
per sollevare blocchi di truciolato affogato nel sangue dei morti
ho piantato fagioli magici per salire fino al cielo
e guardarti dall’alto, lontana da me, felice nel tuo mondo

ed hai alzato lo sguardo
e così sono precipitato
non trovando alcuna occasione
che curasse il mio cuore spezzato

… e fu la notte dei pensieri
con piccole sparute stelle lontane
a rinfrancarmi dal vuoto assente delle emozioni

un solo cuore pulsa nelle gesta della mia vanità
ed è nebbia sottile quella che avanza
per la palude urlante ed oscura
che abito con massima colpa

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.

Articolo precedente

tre poesie

Prossimo articolo

Chiodi d’acciaio

Le ultime da Frammenti Notturni

ancora una volta

ancora una volta il sole si porta alto nel cielo ed ancora una volta impallidisce  innanzi al ghiaccio dei miei occhi

Già… un amicone

Già… è un amicone ma perché diamine dovevo scriverlo con la penna scarica e adesso questa lampadina è diventata troppo luminosa. Vorrei

Uccellaccio nero

Uccellaccio neroche ti posi silenzioso a notte fondasui vecchi camini anneriti di follia…Uccellaccio neroche voli silenzioso a notte fondasotto miliardi di luci

respiro

respiroun’altroma quantiprima che passi respiroil tuo profumoe nel ricordola pace fermoil respiropauraè delirio

Interiora di bue

Tra mille anime abbandonato, scortato ch’ero da molti secoli In un paese strano, con strani modi di essere Adesso soffio Tra interiora
TornaSu