che fai tu qui, tra noi
che vuoi veramente, da noi
Oh, perversa e dolce tristezza
affogo nel tuo mare nero
e mi perdo tra le onde e la schiuma
come un povero fanciullo abbandonato
Ma sento, ed odo
e per questo piango
non sono passivo
e per questo soffro
e come vorrei
oh, come vorrei
esser fatto come te
Tra tante immagini
che la mia testa produce
scorgo una figura
e tale figura è così triste
che mi verrebbe voglia di stringerla
qui tra le mie braccia
e ascoltare i suoi silenzi
per poi tenderle la mano
e accompagnarla verso il tramonto
dove per magia
i suoni si trasformano in stelle
e i dolori in piccole cavallette.