Un angelo con sottili righe nere sul volto
è venuto a trovarmi la scorsa notte
mi è mancato il respiro
e ho gridato inciampando sul corpo di un topo
Dal mio pigiama a righe
si alzano bolle di sapone
e sul letto si rotola felice
Zoe, che miagola qualcosa
E’ passata, questa notte bislacca
e quella parrucca bionda
con onde laterali sporgenti ed incerte
possiede la mia retina e così recito…
una litania:
per forte che tu sia
prendi un corvo e fuggi via
sul tuo corpo c’è del sale
zitto e nuota in alto mare
nella testa c’è una voce
ruba un carro e pure un bove
sotto i piedi chiodi aguzzi
corri lesto con gli struzzi
fino a che non sei arrivato
con la testa sotto a un prato
Ah, dolore mio che sali alto
e poi ti acquieti scivolando nel fiele
stammi accanto e fa che sia
libero di sentire con le ali al cuore
Una stanca espressione di lettere mutilate
mi spezza la vista
e dall’alto di un colle antico
piango per l’anno che ho perduto.