Qualcuno ricorderà, poco più di due anni fa, un mio post riguardante il Cammino del Nord dove raccontavo di una capra tutta nera incontrata il secondo giorno di cammino. Ebbene, quell’evento mi ha talmente suggestionato al punto da trasformare il simpatico animale in un terribile simbolo.
Una delle più grandi difficoltà di chi si avventura in un’esperienza come quella del Cammino di Santiago è il problema tutto mentale di non riuscire a completare il viaggio e di rischiare di farsi male nel tentativo. Il pellegrino navigato sa bene che questa è una sega mentale bella e buona che deriva dalle abitudini e dalle ingiunzioni raccolte da amici, parenti e conoscenti su ciò che possiamo o non possiamo fare; sono pochi quelli in grado di dirti: ma che ci vuole a farsi 1000 km in un mese! La maggior parte della gente non concepisce come si possa camminare 8 ore filate ogni giorno e non farsi male… per non parlare di chi ha paura di mucche, cani e delle famigerate cimici del materasso.
Chi ha letto il mio post sa che la Cabra Negra ha rappresentato per me ed il mio Cammino quella parte fastidiosa della mente che prova a farti cedere allo sconforto. Due anni fa il mio incontro con la capra ha significato molto, ho riflettuto sulle cose che mi hanno fatto fare marcia indietro in passato e scoperto che erano tutte seghe mentali; continuare sul Cammino nonostante il dolore al ginocchio, le vesciche ed il terribile ciclo alimentare basato su insalate e tortilla, era quello che potevo fare per dimostrare a me stesso che da lì in avanti non sarebbe stato facile fermarmi, che la Via mi avrebbe insegnato a non cedere più allo sconforto, a non mollare solo perché te lo dicono gli altri.
La parte curiosa legata al backstage di questo video che, come credo sappiate, è stato interamente girato sulla Via Francese (se non lo sapete, leggete qui), è stato che abbiamo di nuovo incontrato la capra e per di più mentre giravamo le scene del video. Normalmente sono la classica persona che se deve scegliere tra il definire un fatto “coincidenza” o “magia” sceglie la prima, tuttaviaposso giurarvi che in mezzo alla nebbia, con Maria che iniziava ad avere i suoi primi problemi al ginocchio, lontani almeno 10km da Roncisvalle e col freddo dentro le ossa, trovarsi una capra nera davanti proprio mentre cantavamo la sua canzone è stato un pò inquietante; nel video vedrete solo le parti divertenti, perchè in fondo quando giravamo eravamo felici e contenti di prendere parte al gioco, ma durante la discesa lungo il bosco che porta a Roncisvalle, essere accompagnati da quel lamento che sembra dirti continuamente: ma chi te lo fa fare, torna indietro, non ce la farai mai, ha reso quella giornata più difficile di quanto già non fosse.
Ad ogni modo, l’importante è stato aver capito che ad ogni difficoltà sarebbe bastato pensare alla capra e mandarla solennemente a quel paese per ricordarsi che su qualsiasi afflizione o pensiero negativo ciò che comanda è la nostra volontà, ed è solo nostra la decisione di assecondare la paura o di combatterla nella maniera che sul Cammino significa solo una cosa… Ultreia (avanti)!!