Dietro lo splendore accecante
dei cristalli liquidi
pongo timidi segni
color notte
per tornare ancora
tra qualche anno
a sorridere della morsa che mi stringe lo stomaco
a tacitare ogni crudele rimpianto
Avanti a me
sordide schiere di pensieri
famelici straziano
il cuore, prima ancora i polmoni
perchè l’aria
si fa strada a fatica
e sento
arrivare
innocente
un’altra piccola morte
Le pareti non sono mai state tanto vuote
solo adesso
scorgo il rudere ove ho vissuto
e rimpiango
di non averlo scoperchiato prima
… che l’acqua penetrasse
… che il freddo si insinuasse
mentre le blatte del nulla
si apprestavano a banchettare
sui resti infelici di uno stomaco sordo.