A Dangerous Method

14 Novembre 2011
2 minuti di lettura

A Dangerous Method è un altro di quei film che una volta visto ti lascia qualcosa su cui riflettere. Non è un caso che trovi così il pretesto per parlarne all’interno del mio blog dove le recensioni cinematografiche sono rare (più per la mia naturale propensione al cinema d’evasione che perché non esistano prodotti validi).

Oggi sono qui per l’ultimo film di Cronenberg cui innanzitutto va il mio plauso per come è diretto, per la presenza scenica degli attori che riescono nell’intento di proiettarti nella loro realtà, per la sceneggiatura… insomma un gran bel film che vale la pena seguire sul grande schermo.

La storia è ambientata nella Zurigo del 1904. Il celebre psicoanalista Jung ha solo 29 anni e prende sotto le proprie cure una giovane paziente. Jung decide di applicare le teorie freudiane per curare la ragazza ed è con lo stesso Freud che instaurerà un profondo legame professionale e di amicizia così come vuole la storia.

L’argomento del film che ho ritenuto più interessante riguarda il tema della sessualità, ed in questo sembra proprio che Jung supererà il maestro (a seconda dei punti di vista, si intende) nell’affrontare sulla propria pelle lo scomodo argomento della fedeltà coniugale.

Ho trovato interessante l’idea della distinzione, nel campo degli affetti, tra due differenti modalità di considerare l’amore: la prima rappresentata nella relazione solida con il compagno di vita, utile a sostenere le difficoltà del quotidiano nel collettivo di una famiglia, la seconda invece la relazione effimera basata su quegli istinti che risiedono nella parte più selvaggia del nostro animo. Di fronte ai due aspetti c’è chi si fa forte della propria moralità lasciando che restino nel pensiero, mentre altri si concedono all’avventura tenendo a bada, in maniera più o meno efficace, i propri sensi di colpa.

Nel film Jung si rende conto che non è utile reprimere quel tipo di pulsione e che “talvolta bisogna compiere qualcosa di imperdonabile per continuare a vivere”. Tradire la propria moglie, la madre dei nostri figli, il fondamento di tutta la famiglia per l’avventura di una notte o anche qualcosa in più è considerato dai più moralmente disdicevole (o almeno questo è il giudizio “di facciata” più comune, e sfido chiunque, anche la persona che si ritiene mentalmente aperta, a riconoscere di essere in grado di accettare serenamente la possibilità che il proprio compagno possa saltuariamente tradirlo, pur confermando nelle azioni e nel pensiero la realtà del legame che li unisce. Per questa ragione la “pratica del tradimento“, se così vogliamo chiamarla, è sempre considerata un’attività da nascondere, proprio in virtù del fatto che non può rientrare nei canoni della morale tradizionale per la buona dose di disonestà che comporta, ed in questo senso mi riferisco sia all’atto in sè che al fatto che si è costretti a mentire al nostro partner per nasconderlo.

Eppure come comportarsi quando riconosciamo che quella creatura che ricorda “il profumo nell’aria” scatena in noi il desiderio feroce di una relazione clandestina? Il mio personale giudizio è trattenersi, tuttavia ritengo sia utile (per la propria sanità mentale) ammettere che a frenarci sia quella forte componente di pregiudizio insita nella nostra cultura che vieta categoricamente l’abbandono alle tentazioni di questo genere e  riconoscere che reprimere i propri desideri naturali (e quindi la libertà di essere) può scatenare forme di nevrosi che, paradossalmente, potrebbero distruggere anche il rapporto principale, quello su cui abbiamo investito la nostra vita e cui neanche quell’amore selvaggio può porre fine.

Per concludere un film che scatena delle riflessioni su argomenti tabù che non deve affatto essere un pretesto per facili giustificazioni ma al contrario un invito alla conoscenza che perlomeno ci renda più consapevoli delle strane dinamiche che colorano il contraddittorio sentimento dell’amore.

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

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