comunicazione numero 4 (profeta)

5 Luglio 2012
1 minuto di lettura

Prestagli fede
ed ecco come ti ridurrai
a sudare il salario ogni santo giorno
pregando che le matite giungano sempre ben temperate
con l’inverno nelle scarpe
e l’autunno nel cuore

Sporto alla luna
ho udito parole di sfida
chè a casa giunse il mostro del corridoio
a proferire un sermone senza parte nè cuore;
ma forse è solo
la mia immaginazione
o forse un errore
nel tracciatore

Barbalbero fu il più saggio
fintanto che la creatura arancio e bianca
non gli ricordò le dimensioni della pancia

E salto giulivo tra gli eterni
con intorno calendari di Pietà
nella grande piazza del padre
a sorridere con voi
che non mi fate pensare a lei
mentre cova con la serpe il suo nido di rovi
tra le colpe di un’ambiguità mai riconosciuta;
prima che il disegno sia del tutto bruciato
attendi qualche secondo o sarà una strage

Via, fuggono
le nostre cose belle
e nel basso del mio umore
coltivo un ricordo che non muore
ch’esso vive tra le cose
passate
umettando di viscide muffe
il fiore avvizzito del nostro amore

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Articolo precedente

The Wall: Comfortably Numb

Prossimo articolo

divagazione numero 8 (cacca di camaleonte)

Le ultime da Frammenti Notturni

Pura insensibilità

Ordini, prepotenze Il mostro umano Con una bella divisa lucente sfoggia i suoi gradi dorati e ti ordina di credere che ha

Senza titolo

Accanto a te, solo con te Ancorato all’unica stella Che illumina la mia fragile mente E giunge dalle tenebre Orribili del mio

La brutta copia di me stesso

Ho assaggiato le spezie più prelibate del mondo Ho visitato le più belle scogliere che mai uomo possa apprezzare Così come l’ho

disfacimento

Ed egli osservò con la sua specula il moto degli astri, la via macchiata di bianco pregando il suo dio su scale

Non voglio sembrare

Non voglio sembrare sciocco gay presuntuoso pessimo guidatore Non voglio essere chiunque un villano un misogino per pietà Affonda il tuo coltello
TornaSu