Un tempo, un predicatore giunse e mi scrisse: misero, di che godi?!
Io risposi: fortuna che tu sai come gioire, insegnalo anche a me chè non ho questa fortuna.
Ed egli disse: orsù leggi i poeti del passato e ciò che pare una risposta soggettiva, muterà in affermazione oggettiva.
Alchè, un pò intimorito dalla sua forza interiore, mi chinai su me stesso ed elaborai un sistema di carezze e bollini che adesso illustrerò.
V’era un tempo, non troppo lontano a dir la verità, in cui bambino gioivo per un nuovo gioco… poi divenni ragazzino, e lì gioivo per una nuova moto e la stima dei coetanei, poi ancora ragazzo e lì provai le prime gioie dell’amore; adesso adulto, cosa mi resta?
Non v’è dubbio che i momenti più intensi della vita di un essere umano restano confinati alla giovinezza, per intenderci dai 5 ai 25 anni. Nella tarda giovinezza, dai 26 ai xx (dato ancora da stabilire), altri eventi definiscono la gioia o l’infelicità di un individuo, eventi che purtroppo non sono limitati al buon esito di una dichiarazione d’amore alla donna perfetta od alla stima dei nostri simili. Ciò che rende più facile la gioia in un giovane, non è raggiungibile in maniera così semplice da un adulto per un motivo molto semplice: si è già provato quasi tutto ed è il momento di inventare qualcosa di nuovo.
Non so se qualcuno di voi ha sperimentato, dopo una lunghissima storia d’amore finita tragicamente, il totale disinteresse per una nuova avventura con la conseguente “demitizzazione” del sentimento puro per eccellenza… si dice che è un periodo, una fase della vita che magari può durare anche qualche anno… pur tuttavia è importante impegnare il tempo nel migliore dei modi, senza speranze di poter tornare come una volta, eroicamente.
Allora un individuo ha bisogno di ricevere dai suoi simili carezze che lo aiutino a compensare il mucchio di bollini che riceve dalle cattiverie.
Tali carezze ti arrivano dal sorriso di uno sconosciuto che ti ringrazia per avergli ceduto il posto alla fila della cassa, o da un bambino a cui hai raccolto la palla, ma anche dalla stima di un amico o da un premio che ti arriva dal nulla per qualcosa che hai fatto… piccole e grandi cose che si accumulano nell’inconscio e ti permettono di fronteggiare le avversità, e cioè i bollini.
Capisco che è più facile affrontare i bollini con una donna accanto: l’amore di una donna è un distributore automatico di carezze a getto continuo, ma diamine, se una donna non c’è bisogna adattarsi in qualche modo… ecco che si cerca di tornare bambini, a godere delle cose semplici (che non saranno mai le schiocchezze che ci facevano felici da piccoli, ma il cui concetto resta tale).
Ecco che, adulto, ci sforzerò di dare valore a qualsiasi cosa, anche la più effimera, per dare alla mia vita un senso e rivestirla ogni giorno di quell’importanza che merita; perchè vivere, per un uomo, è ciò che realmente conta, ed ogni tanto dobbiamo utilizzare dei trucchi che ce lo ricordino…
adesso vado a strafogarmi di cibo, tutto questo ragionare mi ha messo fame… saluti