E’ parecchio che non ti scrivo ma ho avuto le mie buone ragioni; sono stato in gita con la scuola in Umbria. Più passa il tempo e più mi rendo conto che il tuo prossimo sia stato creato per renderti le cose più difficili di quanto non siano già, i miei simpaticissimi compagnetti di classe non hanno fatto altro che ingiuriarmi e picchiarmi, rovinandomi il piacere di una settimana lontano dai dispiaceri. Fortunatamente alcuni veri amici mi hanno permesso di non buttarmi nella disperazione più nera. Speravo di poter concludere qualcosa con Floriana, ma la signorina si stava già dando da fare con uno della premiata ditta “guastafeste”. Culturalmente parlando la gita si è rivelata molto utile, ho visitato la splendida Assisi, così tranquilla per coloro che vogliono ritirarsi spiritualmente a meditare sul significato della vita, Gubbio, Todi, la città di Jacopone, Perugia e Spoleto; splendida anche la cascata delle Marmore dove mi sono potuto rendere conto della piccolezza dell’uomo di fronte alla natura. Sentimentalmente parlando in questa gita si sono consumate un mare di delusioni: Gianni era triste per Giuliana, Ivano per Chiara e poi, a causa mia, Valentina per Antonio. Eccoti il resoconto dei fatti: Valentina, una ragazza molto dolce con la quale avevo preso confidenza alla partenza, era fidanzata con un ragazzo di nome Antonio; nonostante le voci di “adulterio” che circolavano su di lei, Antonio non si era voluto separare dalla sua amata. La sera prima della partenza definitiva mi ha invitato nella sua camera; le sue compagne erano sicuramente da qualche parte a limonare con i loro rispettivi compagni; Antonio era occupato a esibirsi in camera dei “guastafeste” come imitatore. Fece tutto lei, dopo aver chiuso la porta a chiave mi chiese se avevo voglia di fare l’amore, ero eccitatissimo e non ero nelle condizioni di valutare le conseguenze che sarebbero potute seguire a quell’azione, le dissi di si.
Mi si avvicinò, cominciò ad accarezzarmi i capelli per stringermi poi forte al suo petto.
Qualche dolce frase per rendere l’atmosfera il più romantica possibile e il bacio; non avevo mai provato una sensazione così piacevole, lei era aggressiva ed io mi sentivo estremamente passivo al confronto; l’eccitazione mi aveva liberato da ogni possibile inibizione, credevo che la mia prima volta sarebbe stata estremamente imbarazzante, e invece dominavo la situazione da perfetto latin-lover. Abbiamo fatto l’amore, un’esperienza straordinaria, la più bella che mi fosse mai capitata. La notte trascorse velocemente, facemmo l’amore tre o quattro volte, tutto sembrava così lontano e irreale, il mondo da fuori aveva perso ogni importanza. L’indomani partimmo per Ragusa; la notte, poco prima dell’arrivo a Villa San Giovanni, lei mi si è seduta vicino; l’oscurità ci fu amica, tutti dormivano e potevamo dedicarci ai nostri piaceri. D’un tratto si scostò da me e cominciò a piangere in silenzio, le chiesi cosa le fosse preso, fra le lacrime si accusava di essere una emerita “buttana”, di aver tradito la fiducia di Antonio e di essere la causa dei suoi problemi. Cercai di consolarla in ogni modo, stupidamente cercai di convincerla che la nostra era stata solo un’avventura destinata ad essere dimenticata e che le cose fra lei e Antonio sarebbero potute rimanere così com’erano state lasciate. A conclusione della mia buona azione ricevetti in faccia il giubbotto che poc’anzi era stato testimone del piacere, lei tornò a sedere con
Antonio ed io rimasi come un idiota a meditare su ciò che avevo fatto, mi sono sentito tanto triste e in colpa, in fondo c’era qualcosa in lei che mi attirava; forse sarò ancora legato all’esperienza che ho condiviso con lei, ma soffro come un innamorato. Oggi l’ho rivista a scuola, era appoggiata sul termosifone di fronte alla sua classe, si è comportata molto freddamente, a stento riuscivo ad intravedere in lei la ragazza con cui avevo fatto l’amore.