Potresti passare per buona, se solo ogni tanto cercassi di essere puntuale
ho messo quel profumo che mi hai regalato
tagliato la barba come piace a te
impastato i capelli
fatto una doccia, preso l’antistaminico
annullato tutti gli appuntamenti
pulito casa, cambiato le lenzuola
comprato le noccioline
e mi sono seduto:
la prima mezz’ora ho ascoltato gli Album Leaf
la seconda mezz’ora ho corretto un pezzo della nuova canzone
la terza mezz’ora ho ciondolato per la casa roteando la testa
dopo due ore ho fatto le scale, saltato la corda
giocato coi gatti, preparato la soia
letto un capitolo di Goodkind
consumato il Dylan Dog a colori (che il diavolo li porti, non ce n’è stato uno che valesse i soldi spesi)
a fine serata, ubriaco come un barbone, ho scritto sul blog uno dei miei post più tristi
poi ho osservato il respiro, e l’ho sentito sfiorare i bordi necrotici delle mie narici
ma la serenità è durata qualche minuto
Zoe miagolava, inutile spiegargli che al tizio dove compro il suo cibo gli hanno incendiato la fabbrica
cosa vuoi che gli importi se risparmio venti centesimi a bustina
Un giorno arriverò puntuale
così non potrai lasciarti stuprare dalle bestie della stazione
ti ho sempre detto che non c’è da fidarsi
degli uomini che alzano le mani sulle proprie donne
e nonostante tutto, gli vai dietro come un cane
non c’è amore nel tuo cuore
è solo un gioco al massacro, una gara a chi si fa trattare peggio
e non dirlo, aspetta
lo so che non posso permettermi un paio di stivali Gohills
quella è roba per figli dei fiori con le tasche piene,
e so per certo che non gradiresti vedermi litigare in un circolo d’anziani
sulla questione se siano più forti i Beatles o gli Stone
ho un mantello di sterchi talmente vintage che non puzza quasi più
ed una corona di alghe per ricordarti il profumo del mare
non dirlo, so già che hai messo del carbone sui capelli
e che vorresti tatuarti uno scarafaggio sulla spalla
ti ho sempre detto che puoi fare quello che vuoi
anche stare dietro ad uno che sono due anni che ti ha fanculizzato:
qualora sia l’unico amore vero che la vita ti ha concesso
non sarò certo io a farti cambiare idea
queste cose le dovete capire da sole
ma bada, la bellezza sfiorisce, l’utero invecchia
e la forma aldeide non conserverà a lungo nostro figlio
bisognerà mandarlo al supermercato:
offerta speciale, feto in scadenza
Tuonano gli esemplari antichi della mia forza ancestrale
sorridono ai venti, accarezzano i fiori
cento e più nuvole color panna, macchiate dal rosso delle fragole fresche di stagione
passano davanti ai miei occhi, in forme cangianti
scontento poso l’anima sulla trave del tuo ritardo
confuso tra i cloni dell’immemore ricordo di un’orgia senza senso
So che un giorno arriverai puntuale
ma il nostro treno è deragliato
e ti toglieranno la pelle, prenderanno il tuo sesso
passeranno le loro putride mani sui tuoi seni
carezzandoti il corpo con rami d’olivo
mentre una colomba bianca scacazzerà il suo disappunto sulla testa di uno dei tanti
che per sua buona pace, cesserà di vivere all’istante
In quest’ultima stilla di rum
anniento il mio dolore
non c’è mai un treno che parta in orario
non c’è aereo che possa assicurare puntualità al matrimonio di tua sorella
non c’è donna, uomo, bambino
che non nascano con un certo ritardo
eppure alla tomba, crediamo di arrivare sempre troppo presto.