Suicidio

21 Febbraio 1997
1 minuto di lettura

Stendila, rompila
sparpagliala, mischiala
avvolgila per bene
aggiungi un rotolino di cartone
fumala, fumala

E ti si spalancheranno le porte
aumenterà la percezione
ma ben presto ti picchieranno a morte
perché l’hai fatto da solo
orrore nella mente, paura, paura
colpisce la spada della coscienza
senza pietà, senza pietà

La formula, qualcuno scarichi la formula
l’immagine della parete ondeggia
nel buio, nel buio
e penso ad Ivana, vorrei collegarmi con lei
chiudo gli occhi e trattengo il respiro
sono già condizionato, riesco a vederla nel suo letto
mi avvicino e all’orecchio le sussurro di amarla
ma lei
lei non si sveglia
lei non si sveglia.
Recupero, apro gli occhi
corro in cucina, faccio la camomilla
devo dormire, devo pensare ad altro
e allora sogno
l’inferno, l’inferno.

Solo, ancora solo
sempre solo

Prendo un libro, me lo passo fra le mani
leggo ma sono sempre sulla stessa pagina
ho paura, paura
ho paura

Acido, acido
lo conservano sotto il lavandino
in un attimo ho il barattolo fra le mani
lo osservo bene, poi apro il tappo
e lo trangugio per intero
la gola comincia a bruciarmi
sono costretto a piegarmi su me stesso
vomito qualcosa, poi… niente, niente.


Traspira dietro il ventre della serpe
Traspira dietro il ventre della serpe
un’orrenda creatura ;
è  pronta a nascere
e l’uomo che gli sta accanto
non si riprende
è un essere morente
ha gli occhi infossati
e uno sguardo chiuso
i capelli bianchi
ha l’aria di chi
vive solo nel suo involucro di carne
senza coscienza, senza arbitrio.

Una tavola, e due sedie
girano attorno a me
sono sospese in aria
ma dovrei essere io il burattino.
Corrono gli scarafaggi sotto i miei piedi
al minimo rumore saltano fuori come grilli
e ti assalgono come belve inferocite
schifosissimi scarafaggi mutati
che cazzo scaricano nelle fogne ormai
prendi una povera bestia e ne fai un mostro.

Gira il mio cuore, gira a 360 gradi
e devo respirare per dare energia all’elica
se si fermasse, l’ingranaggio si guasterebbe
e dovrei morire… morire.

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.

Articolo precedente

Ignoranza

Prossimo articolo

Dialogo in attesa acida

Le ultime da Frammenti Notturni

Hnos

Strano figurarsi una giostra senza figure ma con assi verdi di ferro; la mano s’imbratta di ruggine e la fanfara annuncia a

Una notte balorda

piango, lei ride urlo, lei ride canto, lei ride sono chiuso, dice io rido, lei ride le chiedo se mi ama si

Conseguenze drammatiche

“I tuoi occhi sono come due smeraldi incastonati nel marmo, la tua fronte è alta e levigata come quella di una statua
TornaSu