Stendila, rompila
sparpagliala, mischiala
avvolgila per bene
aggiungi un rotolino di cartone
fumala, fumala
E ti si spalancheranno le porte
aumenterà la percezione
ma ben presto ti picchieranno a morte
perché l’hai fatto da solo
orrore nella mente, paura, paura
colpisce la spada della coscienza
senza pietà, senza pietà
La formula, qualcuno scarichi la formula
l’immagine della parete ondeggia
nel buio, nel buio
e penso ad Ivana, vorrei collegarmi con lei
chiudo gli occhi e trattengo il respiro
sono già condizionato, riesco a vederla nel suo letto
mi avvicino e all’orecchio le sussurro di amarla
ma lei
lei non si sveglia
lei non si sveglia.
Recupero, apro gli occhi
corro in cucina, faccio la camomilla
devo dormire, devo pensare ad altro
e allora sogno
l’inferno, l’inferno.
Solo, ancora solo
sempre solo
Prendo un libro, me lo passo fra le mani
leggo ma sono sempre sulla stessa pagina
ho paura, paura
ho paura
Acido, acido
lo conservano sotto il lavandino
in un attimo ho il barattolo fra le mani
lo osservo bene, poi apro il tappo
e lo trangugio per intero
la gola comincia a bruciarmi
sono costretto a piegarmi su me stesso
vomito qualcosa, poi… niente, niente.
Traspira dietro il ventre della serpe
Traspira dietro il ventre della serpe
un’orrenda creatura ;
è pronta a nascere
e l’uomo che gli sta accanto
non si riprende
è un essere morente
ha gli occhi infossati
e uno sguardo chiuso
i capelli bianchi
ha l’aria di chi
vive solo nel suo involucro di carne
senza coscienza, senza arbitrio.
Una tavola, e due sedie
girano attorno a me
sono sospese in aria
ma dovrei essere io il burattino.
Corrono gli scarafaggi sotto i miei piedi
al minimo rumore saltano fuori come grilli
e ti assalgono come belve inferocite
schifosissimi scarafaggi mutati
che cazzo scaricano nelle fogne ormai
prendi una povera bestia e ne fai un mostro.
Gira il mio cuore, gira a 360 gradi
e devo respirare per dare energia all’elica
se si fermasse, l’ingranaggio si guasterebbe
e dovrei morire… morire.