Ignoranza

15 Febbraio 1997
2 minuti di lettura

E’ difficile attingere dal pozzo delle delusioni
l’acqua fresca in cui un amico è annegato qualche tempo fa
ché l’amore è buio, buio come una stanza senza finestre
buio come una scatola enorme senza aperture
buio come è buia una notte senza luna
buio come il condotto della laringe
che trascina il conato in superficie
buio come buie erano le pareti della mia stanza
che fissavo di notte quando il sonno non giungeva

Potrei stare ore a scrivere dell’amore
ma non voglio trovare una facile cura
il mio male è più grande di qualsiasi maledetta delusione
il mio male è non poter sapere e non poter capire
il grande mistero sul quale si fonda la mia esistenza
adesso ho paura di non poter capire
anche quando sarà l’ora di partire
debole e sfinito
solo allora griderò al cielo
che non me ne importa più
perché sto morendo.

La nonna giace sul suo letto
non si regge più sulle gambe
e non le regge più neanche il cervello
è arrivata la sua ora
e quando signora morte caricherà il vecchio pendolo
la nonna avrà solo poche ore per vivere di nuovo la sua vita.

Il cantautore compone ed è soddisfatto del suo lavoro
e da lì a poco la mamma muore
forse gli sarebbe piaciuto ascoltare la sua ultima canzone
e invece gli è toccato suonarla al funerale
ed era una canzone molto triste.

Il bimbo è felice fra i suoi giocattoli
ma troppo spesso i suoi genitori urlano
lui non lo sa, ma suo padre ma più tornerà
Il ragazzo fuma 20 sigarette al giorno
un cancro gli ha già portato via il padre
non saprà mai quanto lo amava
era troppo piccolo, gli chiedeva solo delle caramelle.

La vita si è presa gioco da sempre di noi
è scritto nel nostro DNA che scompariremo
ma nel cuore sta scritta l’emozione
e nessuno di noi può rassegnarsi a morire
da allora le religioni si sono evolute sempre più

Ed io, io non so più
provo a tirarmi su
ma non ce la faccio più
e troppo spesso mi sento giù.

Solo nel vuoto
Il mio cuore è in polvere
piano, non fate troppo rumore
ché il sole sta per sorgere
e il mondo annega nell’orrore

Pericolo! C’è un cerchio di energia
oh, imperatore
forgerò il mio coraggio
che non si dica che ho temuto il dolore

Si sono accese delle spie
tutto è troppo irreale
non so, se ne uscirò
è un immagine bellissima
non ci sono soluzioni
forse vorrei scoprirla diversa
c’è un segreto più profondo dietro di essa

Remerai fino ai confini del mondo
ma mai troverai
il sogno oscuro
chè il cielo si chiuderà sempre davanti alle tue domande
chè otterrai solo silenzio ostinato

Attraversano le mie orecchie
adesso solo voci incantevoli
donne senza volti, in file ordinate
davanti a me sfilano
e lasciano una scia di muco appiccicoso
come le lumache

Soffrono, tanti uomini soffrono
troppe persone , troppi disgraziati
tanti, tanto
vorrei fare qualcosa
ma sono un uomo
non un dio

Parti da  me
ho la gola secca
sta arrivando qualcuno
procede a passi lenti
è arrabbiato
è affamato
sta per saltarmi addosso
ma d’improvviso comincia a danzare
gira su stesso e salta
in alto, tanto in alto
ed io lo sto a guardare
ma non lo guardo davvero
sto inseguendo un sogno coi pensieri
ho cose più importanti a cui pensare.

Ma i sogni si tramutano spesso in tristezza
e a me resta  ancora qualche minuto
ho creduto di poterlo sfruttare al meglio
ma mi sono fermato su un viso
un viso che adesso vedrò per tutta la vita

L’uomo ha cessato di ballare
mi osserva, non so ancora cosa voglia
forse vuole rubare i miei sogni

Non lo vedo più, mi sono sforzato di non vederlo
ho posto fine alla sua esistenza
adesso non c’è più niente
di nuovo nel vuoto
solo nel vuoto

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

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