E’ piuttosto raro per me impegnare anche solo un minuto del mio tempo per scrivere di delusioni legate a risultati elettorali o referandari, da bravo qualunquista mi sono sempre tenuto a debita distanza dalle decisioni popolari in quanto, grazie ad esperienze passate, ho potuto constatare che le mie non hanno MAI determinato nulla rientrando constantemente nella minoranza. Questa volta è stato diverso, domenica ho voluto votare, un ulteriore atteggiamento qualunquista mi avrebbe cagionato vergogna dacchè si trattava di votare per qualcosa che sconfinava dai semplici miseri ideali individuali di ognuno.
In questi due giorni ognuno di noi è stato chiamato a decidere non per se stesso (chè la questione degli impianti embrionali, o dello studio delle staminali o della fecondazione eterologa non tocca affatto noi che non siamo malati, sterili nè terribilmente bisognosi di avere un figlio come tutti gli altri ), votavamo invece per chi è meno fortunato, per chi non ha i mezzi per rivolgersi a cliniche d’oltre oceano, per chi vive oggi i tormenti che quotidianamente il piccolo uomo della massa ignora… Ieri il risultato definitivo… ancora una volta mi chiedo se non debba smettere di credere a qualunque cosa ritenga giusta a livello globale, perchè sono troppo debole in questo secolo, sono troppo inutile per cambiare uno status determinato da forze più grandi di noi: l’ignoranza, la pigrizia, l’egoismo, l’individualismo, la morale gretta e rozza.
Possiamo tutti illuminarci di tanto in tanto, ma ogni volta siamo troppo pochi, siamo troppo piccoli, ed in questo schifo non mi piace riconoscermi, in questa massa non voglio riconoscermi…
…su quest'ultima votazione
Le ultime da Diario
una speranza disillusa…
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27 Luglio 1994 (mercoledì) Pozzallo ore 22:35
Solito ad introdurre o meglio inaugurare con quattro righe esatte ogni nuova agenda, questa volta mi astengo dal farlo. Annoiato e frustrato
1 Marzo 1994 (martedì) TARANTO ore 20:05
La mia situazione è tristemente negativa, nonostante abbia risollevato le mie sorti grazie ad un secondo colloquio con la psicologa anche oggi
c’è chi crede in noi
Teniamoci care le persone che credono in noi, in quello che siamo dentro e non per ciò che facciamo o per le
Io non so più…
Io non so più cosa pensare del mondo. Se rassegnarmi davvero all’idea che le cose vadano male e non ci si può