Ultimamente, buona parte dei film italiani che ho visto mi ha annoiato terribilmente: sempre le stesse cose, amori che vanno male, trentenni in balia di un destino incerto. Di questo film, opera di Cristiano Bortone, mi ha colpito il titolo… non ho letto la recensione, non ho dato un’occhiata neanche alla trama, ho solo guardato il titolo: ROSSO COME IL CIELO. Il “non comune” accostamento di termini (di solito, quando si parla di cielo, si pensa immediatamente al blu ) ha risvegliato in me quella curiosità di cui tanto lamento la mancanza: in questo periodo proprio non ne voglio sapere di musica, film, tv e qualsivoglia cosa impegni o disimpegni la mente.
L’intuizione si è rivelata esatta, il film è stato meraviglioso. A tratti la magia di certe immagini sembrava venir fuori dallo schermo, e lì mi pareva di star bene come mai prima d’ora; poi la storia e le vicende raccontate, tutto slendidamente interpretato, tutto magicamente vero: una storia che tocca il cuore e ci ricorda sempre che nulla è perduto, anche quando le difficoltà sembrano insuperabili, anche quando ci pare di aver perso cose troppo importanti per poter continuare a vivere allo stesso modo.
Non voglio raccontarvi altro, mi piace pensare di aver solleticato la vostra curiosità e che quanto prima possiate circondarvi di tenerezza anche voi, per questo piccolo capolavoro che ancora una volta mi fa sperare per un nuovo rinascimento culturale ed emotivo.