Ordini, prepotenze
Il mostro umano
Con una bella divisa lucente
sfoggia i suoi gradi dorati
e ti ordina di credere
che ha un’ottima capacità di osservazione
e si accorge se quando sei di turno
sei a casa o meno
Ho le macchie di nicotina sulle dita
Ho i peli della barba gialli
E un piano scordatissimo
Quando mi guardo allo specchio
Mi vedo con degli occhi così grandi
Che mi viene voglia di volare
Ma, quando prendo il telefono in mano
Non c’è mai nessuno a casa tua.
Ci sono stati grandi eroi nel passato
Gente disposta a sacrificare la propria vita
Per un ideale
Gente disposta a salvare la vita altrui
In un ideale baratto con la propria
Quel che sento io adesso
È una grande voglia di riportare
Tutti i ragazzi a casa
Così che non si ubriachino la sera
Così che non si piantino quelle maledette siringhe al braccio
Perché per piacere non stuprino e uccidano
C’ho sempre girato attorno alla mia sensibilità
Fin da quando non mi rilassavo
al vedere il fumo nero della petroliera
Allontanarsi verso l’orizzonte, del mare
E’ difficile capire per voi
Quanto possa sentirmi bene
Quando mi sento insensibile
E adesso mi sento davvero insensibile
Ok ragazzi, vi giuro è davvero l’ultima
Non ho più punti in cui ficcarla
Adesso non c’è più dolore
C’è solo insensibilità
Posso sentire la mia voce
Ma non odo le vostre parole
E sto bene così
Perché girarsi significa cadere in acqua
Crescere il bambino dentro di sé
E perdere la serenità