Peter Gabriel – New Blood

13 Ottobre 2011
3 minuti di lettura

Dopo Scratch my back, dove Peter Gabriel ha reinterpretato in chiave personalissima brani famosi di altri artisti, è finalmente uscito il nuovo New Blood che ho ricevuto proprio oggi direttamente dal Womad Shop e che ho ascoltato tutto d’un fiato con l’entusiasmo di un ragazzino che aspetta da mesi il nuovo album del suo artista preferito.
C’è qualcosa di magico in quello che produce Gabriel, specialmente in quest’ultimo periodo dove la maturità gli ha sicuramente concesso una marcia in più nella cura con cui confeziona ogni lavoro.
In questo lavoro l’ex cantante dei Genesis riarrangia alla maniera di Scratch my back alcune delle sue canzoni, anche questa volta senza l’uso di chitarre o batteria. L’orchestra è ripresa negli studi Real World, trattasi di 46 elementi diretti da Ben Foster e posso assicurarvi che si distinguono perfettamente ogni nota senza che niente sia lasciato al caso.
La cura negli arrangiamenti e la voce incredibile di Peter rendono il lavoro così intenso e raffinato che è impossibile non concedersi momenti di commozione durante l’ascolto, ed è proprio il brano Darkness, tratto da Up, che ho scelto come anteprima per i miei lettori:

I’m scared of swimming in the sea
with dark shapes moving under me
every fear I swallow makes me small
inconsequential things occur
alarms are triggered
memories stir
it’s not the way it has to beI’m afraid of what I do not know
I hate being undermined
I’m afraid I can be devil man
and I’m scared to be divine
don’t mess with me my fuse is short
beneath this skin these fragments caughtwhen I allow it to be
there’s no control over me
I have my fears
but they do not have me

walking through the undergrowth,
to the house in the woods
the deeper I go, the darker it gets
I peer through the window
knock at the door
and the monster I was
so afraid of
lies curled up on the floor
is curled up on the floor just like a baby boy

I cry until i laugh

I’m afraid of being mothered
with my balls shut in the pen
I’m afraid of loving women
and i’m scared of loving men
flashbacks coming in every night
don’t tell me everything’s alright

when I allow it to be
it has no control over me
I own my fear
so it doesn’t own me

Ho paura di nuotare in mare
con le ombre scure che si muovono sotto di me
e ogni paura che inghiotto mi rende piccolo
accadono cose senza senso
Vengono innescati allarmi
I ricordi si confondono
Non é cosi che deve essere

Ho paura di quello che non conosco
Odio essere insidiato
Ho paura di poter essere un uomo demoniaco
e mi spaventa essere divino
Non scherzare con me, la miccia é corta
Sotto questa pelle le schegge sono intrappolate

Quando gli permetto di esistere
Non hanno controllo su di me
Ho le mie paure
Ma loro non mi posseggono

Camminando nel sottobosco
fino alla casa tra gli alberi
piu vado in fondo, più diventa buio
Sbircio dalla finestra
Busso alla porta e il mostro
da cui ero così impaurito
sta rannicchiato sul pavimento
E’ rannicchiato nel corridoio,
proprio come un bambino

Piango fino a ridere

Ho paura di essere viziato
con le mie palle chiuse nel recinto
Ho paura ad amare le donne
e mi spaventa  amare gli uomini
Ho dei flashback ogni notte
Non dirmi che va tutto bene

Quando gli permetto di esistere
Non ha controllo su di me
Ho le mia paura
così lei non mi possiede

Si sa, quando si cresce tornano spesso alla mente i ricordi opachi della fanciullezza, e stranamente ti cominci a chiedere cosa abbiamo fatto per superare le nostre paure e se siamo riusciti nell’intento. Quel mostro rannicchiato sul pavimento, proprio come un bambino, e la voce dell’artista che trema sull’ultima parola… beh mi ha trasmesso con una forza ancora più decisa di quella dell’album in studio quel senso di angoscia oramai superata che però ricordo ancora con tenerezza, e così ho ricordato l’orgoglio di averla interiorizzata ed accettata come parte della vita, perchè si va avanti, nel bene e nel male.

Questa e tante altre piccole perle mi hanno donato oggi una grande serenità, ed è per questo che senza anticipare altro consiglio a tutti l’ascolto di questo straordinario lavoro che conferma la grande personalità artistica di uno dei miei artisti moderni preferiti.

Eccovi la traccia delle canzoni presenti nel disco:

  1. The Rhythm of the Heat
  2. Downside Up (ft. Melanie Gabriel)
  3. San Jacinto
  4. Intruder
  5. Wallflower
  6. In Your Eyes
  7. Mercy Street
  8. Red Rain
  9. Darkness
  10. Don’t Give Up (ft. Ane Brun)
  11. Digging in the Dirt
  12. The Nest that Sailed the Sky
  13. A Quiet Moment
  14. Solsbury Hill (bonus track)

E per finire una sua intervista:

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Articolo precedente

Il pianeta verde (La belle verte)

Prossimo articolo

The Wall: Mother

Le ultime da Musica

Nobody home

Uno dei brani più intimi che hanno segnato la mia adolescenza :) Nobody Home I’ve got a little black book with my

La cura

Che ci posso fare… quest’uomo mi commuove e questa versione è molto più profonda e sentita dell’originale in studio.Buona visione a tutti

Ground control to major Tom

Space Oddity è probabilmente uno dei brani più visionari e futuristici del duca bianco dove ogni nota della canzone originale è irripetibile
TornaSu