o mio signore
che triste te ne stai
su nel cielo
a mirar
le rose e il fango
ed il mio viso serio
mia luce e speranza
nelle giornate grigie
di questa difficile esistenza
mia salvezza e gioia
nelle ore buie
di cui prendo coscienza
tu che sai
tu che vedi
e puoi cambiare
le cose
ed il futuro
della gente
non ti accorgi
delle nostre miserie
delle nostre spine
non stiamo bene
non ti importa
del male
nell’anima dell’uomo
sentiero infame
che contamina
il buono
non te ne frega proprio un kazzo
di noi che stiamo qua
costretti da cosa non si sa
a vivere una vita
che non abbiamo chiesto
a vivere l’amore
che ci uccide dentro
a vivere per cosa…
per un bacio o una carezza
o un sogno di gloria
che muta in amarezza
voglio perdermi
nello spazio
e lasciare quei ricordi
a fluttuare nello strazio
di una mente
senza corpo
senza luce
ti chiedo…
solo un gesto
di divina umanità
che a questa vita
mi possa strappar