Pare che abbia dimenticato l’entusiasmo che mi ha accompagnato da quando ho deciso di partire per questa avventura, certo ogni esperienza forgia, anche se negativa e ancora una volta da esperienze particolari continuo a scoprire cose nuove che a tratti mi angosciano terribilmente, forse perchè vivo ogni intuizione con troppa intensità senza il naturale distacco ironico che contraddistingueva ciò che ero l’anno scorso.
Non sono sicuro di ciò che ho scoperto perchè le emozioni si accavallano spesso una sopra l’altra e solitamente quando una raggiunge il limite tollerabile viene rimpiazzata da un’altra. Ad esempio ieri notte ci siamo accampati in un prato sotto la torre Eiffel e dopo aver cominciato a fare qualche canzone con le chitarre si sono avvicinate due austriache di una certa presenza fisica… beh, in principio mi sono comportato da playboy da strapazzo sfoderando tutte le mie conoscenze di inglese maccheronico: un inglese semplice semplice; d’un tratto ho sentito come il bisogno di mollare tutta la situazione che avevo creato, forse ho avuto paura, mi sono chiuso nel mio sacco a pelo e ho dato la buona notte alle belle austriache coccolato dai sensi di frustrazione.
Questa mattina in treno ho riflettuto molto sull’atteggiamento della scorsa notte concludendo che soffrivo di un blocco psicologico nei confronti delle donne, anzi non nei confronti delle donne ma verso l’intera razza umana, probabilmente tutto questo ha la sua genesi nel fatto che non riesco ad accettarmi benchè, e questo è successo ad Amiens mentre aspettavamo il diretto per Lille, sia riuscito con un pizzico di aiuto da parte della musica ad entrare in una meravigliosa condizione: ciò che importa è ciò che mi porto dentro e non ciò che sono costretto a mostrare fuori, perchè in fondo il problema sta nei lati del mio carattere che non voglio accettare e che cerco di reprimere fin quando è possibile, e nella stragrande maggioranza dei casi (a parte naturalmente il discorso donne che devo ancora approfondire) questi cattivi aspetti della mia personalità si scatenano quando devo opporre una reazione all’azione di qualcun altro, reazione che ben poco si concilia col mio modo di essere e che troppo spesso ormai è condizionata da rabbia, frustrazione e complessi vari; lato positivo l’aver preso coscienza di questi conflitti e l’averli analizzati per bene.
Conclusione: si ci sono riuscito ad Amiens posso anche provare a cercare gli ingredienti necessari per raggiungere quella piena consapevolezza di me seguita dalla completa accettazione del mio modo d’essere: solo così potrò viaggiare da solo e non temere mai la solitudine, solo così non sarà necessario tirar fuori quei lati del mio carattere che mi fanno piacere ancor meno.