Ordino alle mie ginocchia di incrociarsi
ma loro lo fanno molto lentamente
come le lancette di un orologio,
l’aria profuma di fresco
e il vento mi accarezza dolcemente.
Una ragazza sporge il viso da un muretto poco distante
mi osserva un po’…
e subito mi pare che sia lei.
Un vecchio con un cappello lacero
si guarda intorno un po’ spaurito
borbottando qualcosa a proposito di una sua malattia.
Poi salta al centro un buffo samurai
con un copricapo a forma di criniera
che urla a tutti di fare silenzio
agitando minacciosa una luccicante scimitarra.
D’un tratto tutto si secca
e il vento spara proiettili di sabbia sulla mia faccia
sulla luna si stampa un viso familiare
e sono subito solo.
I miei amici sono imprigionati dietro una cornice di vetro
il mio orologio si è fermato
e dall’alto una frase: Lasciati andare.
C’è un tunnel, un grosso tubo e degli anelli di rose
in basso un campo di grano e dei trattori che marciano a sensi opposti.
Stampato sulla luna c’è ancora quel viso familiare
nessuno potrà amarla meglio di come ho fatto io
e intorno a me un muro di silenzio
sui mattoni la scritta Scontato.
E d’un tratto il passato si confonde col presente
penso a lei, è davanti a me
la bacio, le dico che l’amo
che lo farò per sempre
sento la sua mano accarezzare la mia
sento la sua bocca sfiorare il mio viso.
Qualcuno tenta di accendere qualcosa
mi desto, è già notte
e sono raggomitolato nel mio sacco a pelo.
Qualcun altro grida: tutti dagli hippy
si sente uno stridio di cerniere lampo
mi alzo e li seguo.
Ho recitato qualcosa
poi ho cambiato quadro
ma il film non era ancora finito.
Torno indietro ma il vecchio quadro è rimasto incompleto
e non saprò mai com’è andata a finire.