Improvvisazioni del 18 Marzo 1997

18 Marzo 1997
1 minuto di lettura

Non c’è un perché
forse domina solo il concetto
di tempo
ed io, qui, su questo mondo
reclino il capo sulla sua spalla
e le sussurro
niente amore, basta amore.

Qualche tempo fa
le carezzavo i capelli
le raccontavo favole
per cadere subito dopo
in basso, sempre più in basso
quasi fino al buio della solitudine
dove tutti i sogni sono tristi
e non si vede mai spuntare il sole.

Insonnia
stato comune post delusione
un giro continuo di sigarette
tirate su fino al filtro
18 Marzo, ore 5 del mattino
Aspetto che il sole entri
rimpiazzando la luce finta che illumina la stanza
ma il sole non è al mio servizio
come non lo sono le persone.

Focalizzo la ragione, e mi sento triste
raccolgo con il dito una lacrima che fugge dall’occhio
mi fermo a guardarla
e penso, penso a quanto sia inutile
cercare di chiudere le porte al tempo
e rincorrere ancora degli ideali
ben chiusi nella soffitta della memoria
e non conosco altro odore adesso
che quello del tabacco…
sto regredendo.

E’ mattino
la luce si fa strada
ed io sono ancora addormentato,
qualcuno mi scuote vigorosamente
poi mi dice:
perchè hai le lacrime agli occhi
Mi sorride,
non mi sveglio.

La sveglia non suona
il mondo può aspettare
giro nel mio vuoto
corro nel mio vuoto.
E’ una pazzia, lo so
non è da tutti all’alba
immaginare molle
che rumoreggiano
ma fa male
il rumore, fa male.

E’ acido si sa, è solo acido
il canto di qualche uccello insonne
quando si sta male;
polsi tesi, nervi dritti
anche questa notte finirà.

Parlo già dell’alba
ma ancora non l’ho vista
ho chiuso a chiave i miei sogni
e di là ci sei tu che dormi.

Voleranno sopra le nuvole
i miei occhi
prima che si possa dire
che ho risolto i miei vuoti di memoria.

Non sono più sicuro
che seguire l’onestà
sia una carta vincente
non si dovrebbe parlare
quando si ama
non si dovrebbe piangere
quando si ama,
ma amare significa regredire
giacchè non ci si sente più

Un pizzico di sale
sul coctail delle delusioni
non mi lascerebbe in questo stato
3 o 4 minuti
soli, soli.

Non sopporto maria
quando mi fa star male
quando diventa una malattia
maria maria
riempi il mio cuore
maria maria
frena questo dolore

Sta giocando maria
e di una persona salda
ne fa il ritratto della follia
maria maria
svuota il mio cuore
maria maria
mi sbagliavo, è tutto là il dolore

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

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