i miei bambini

29 Gennaio 2012
1 minuto di lettura

I miei bambini
sporcano il pavimento,
talvolta inturgidiscono
ghiandole morbide
fomentando gemiti
di lussuria e dolore

I miei bambini
senz’anima
evocano piaceri perduti
a creature castrate
che si perdono tra gli odori
d’indefiniti caratteri

E così accesi la mia cicca
portando in alto
la fiamma luminosa
d’uno Zippo isterico
nel mentre
otto malvagi fantasmi,
donne con pelle olivastra
e lunghi capelli neri,
si acquattarono sopra le mie parti
immobilizzandomi al terreno
ed insieme si piegarono sui miei occhi
con un ghigno malefico

fu quando le campane suonarono
che desiderai
d’essere l’humus di un terreno
per dare nutrimento a fiori ed erba
e non sentire altro
che il crescere impetuoso d’una rosa blu.

La paura
celebra le sue indegne spirali
facendosi annunciare dai ritmi disordinati
delle campane
e così i miei bambini
permeeranno la bianca cellulosa
per raggiungere il maleodorante pozzo
colmo di convinzioni ridotte a poltiglia.

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.

Articolo precedente

respirazione profonda

Prossimo articolo

Hugo Cabret

Le ultime da Frammenti Notturni

Sogno nella scalazza

Atavico senso di appartenenza disgiunto da ciò che l’occhio coglie; eccolo, signori, l’affetto. Egli si maschera bene contempla fenici risorte dalle ceneri che

Mi manchi

ti penso mi manchi sottili e feroci lame assediano il cuore sorrido mi manchi la luce si macchia di ombre paurose piango

Morte di una stella

a Vincent Migliorisi Non so da dove, né da quando… credo di essere sospesa dal tempo, dallo spazio… Massa incosciente di energia,

Urlo

ho troppo tristezzanel cuoree la vomitoora!

era qualche tempo fa…

Era qualche tempo fa parlavamo tanto e davanti a noi si disegnavano le strade della fantasia: talvolta era un uomo delle nevi
TornaSu