I giorni sono soltanto numeri, però ci sono momenti in cui passano così lentamente che ti sembra di avere a che fare con qualche strano paradosso temporale.
La stagione estiva è quanto di più fastidioso possa capitare a chi lavora: il sole, la gente per strada in costume da bagno, il casino fino alle 3 di notte; che strana società quella in cui viviamo, i momenti più belli della vita sono davvero quelli della scuola: nessun pensiero al di fuori del panico da esame (che tral’altro io non ho mai provato) o della ragazza che ti scarica per il belloccio di turno (n.h.a.d.i.q.p.); quando sei grande invece è tutta stupida quotidianità: la mattina ti alzi, mangi, ti metti al lavoro, poi mangi, poi ti metti al lavoro, la sera vedi un film per rillassarti, poi dormi (per chi ha la fortuna di riuscire a farlo) e l’indomani mattina fai la stessa cosa per tutti i giorni della tua vita, fino alla fine (visto che a quanto pare il sogno di una pensione è quanto di più lontano possa esserci per noi precari di questa generazione).
Ci sono le ferie… si, le amatissime ferie: 15 giorni in un anno per staccare la spina, e guarda caso quei numeri passano più veloci della luce, tanto da lasciarti un ricordo opaco non appena rientri alla triste vita di tutti i giorni.
Ci sono le serate con gli amici: ogni tanto capita di bersi una birra insieme anche se, col passare del tempo, pare che questi momenti si riducano sempre di più, c’è la stanchezza del lavoro, perchè il lavoro è cmq usurante.
Ci sono le passioni: piccole fiamme che si accendono quando riesci a trovare un attimo di tempo libero. Magari rinunci ad una serata con gli amici perchè quella sera hai l’energia giusta, magari rinunci pure alle ferie e ti crei un lavoro parallelo, che è molto meglio, perchè non hai la sensazione di bruciare la tua vita per qualcosa di cui non ti frega poi così tanto. Ecco, io sono tra quelli che ha dedicato metà della propria quotidianità alla propria passione… e mi ritengo fortunato per essere riuscito a farlo. La vita si colora di delicate tinte chiare.
C’è l’amore, si… l’amore ti consola dalla ripetitività nelle “cose degli adulti”, cancella il giudizio, acquieta l’anima; altrochè droga, l’amore è il più potente inibitore del pensiero mai concepito dal nostro creatore, ed è così meraviglioso smettere di pensare quando sei lì con la tua donna, avvinghiato dolcemente al suo corpo, che non te ne frega proprio niente di pensare o meno.
Ma l’amore è calore, niente di metafisico, e segue sempre la regola dei numeri: dopo averne fatti un pò muore, e tu stai lì a ricordare numeri fino a quando non ti innamori di nuovo.
I giorni sono numeri
noi tutti viviamo nei giorni
noi tutti siamo numeri