Sei volata via,
trascinata dal vento dei giorni,
alienato rimorso
della mia stanza vuota
come una stella
sottratta alla vita
il cuore esplode,
mentre la mente raccoglie
ogni caldo frammento pulsante;
ho assistito
al fluire impietoso
del tuo sentire
ed è difficile, adesso, indossare la mia maschera
perché il calore di un baco da seta
ha lasciato in essa
cicatrici profonde come crateri;
rubo il tempo
ad un ricordo:
posavo i miei occhi
su una calma distesa d’acqua
sicuro delle mani che mi stringevano,
ad esse affidavo il mio cuore
certo che non sarebbe stato tradito:
non voglio dimenticare
la meraviglia dei miei sensi
quando il suono della natura intorno
accompagnava la calda risata di mio nonno