Non dovrei scrivere questo, lo so già in partenza… a volte è bene che certe emozioni restino chiuse nei cassetti della memoria in modo che il tempo le cancelli inesorabilmente non lasciandone alcuna traccia.
Ma sono fatto così, scrivo e butto fuori (anche se a volte rileggendo mi torna tutto dentro).
Questi giorni e specialmente la notte di ieri mi sono serviti a capire molte cose sulla persona che amavo, quei fiori che le regalai il giorno di san valentino sono oramai appassiti, così come i fiori del nostro amore perduto: cancellati, smarriti in questo maledetto mondo dei “se”.
Le note di pianoforte di Amore Bianco, mi portano indietro con gli anni al giorno in cui è scattato l’amore, quello che trascina e annichilisce l’anima.
Una canzone dedicata, e noi che a mani giunte ci scambiavamo il primo lungo bacio: ricorda la voce ed i colori di un piano che canta una dolce canzone, e vibran le corde scolpendo nel cuore, l’immagine sorda di un sogno d’amore.
L’amore che cambia le persone, l’amore che riempie di gioia e il giorno dopo dispensa immense sofferenze; la persona che lei era, la mia dolce bambina, trasformata … non voglio aggiungere altro.
E’ solo l’affetto che mi lega a lei ad intristirmi adesso, avrei voluto tanto indirizzare queste mie energie nel profondo della sua anima, ma non possiamo cambiare la testa della gente, non possiamo arrogarci il diritto di decidere come devono essere le persone.
Ho sempre creduto nella poesia, ho creduto che nella poesia del mio amore ormai stanco lei avesse potuto trovare nuove dimensioni di pensiero: scrutare il cielo, perdersi nell’immensità dell’universo e poi scavare dentro la propria anima per capire di quanta grandezza l’uomo può riempirsi quando ne ha i mezzi… ma le persone non sono uguali a me ed io non sono uguale a loro anche se a volte lo vorrei, a volte vorrei anch’io lasciarmi andare a delle insensate notti di sesso fine a sè stesso, ma riesco a concedermi solo alla musica o ai baci di una dolce signora che per qualche giorno hanno acceso di speranza un’anima senza un pezzo di sè, un cuore lacerato.
Eccomi qui, a cercare di star meglio scrivendo, per rinchiudere in una dimensione verbale l’angoscia che mi ruba il sonno.
Starò a guardare i fiori appassiti della più bella avventura della mia vita ancora un pò, poi tornerò a sorridere, a riempire di musica ogni angolo del mio cuore e credere che in futuro potrò incontrare, magari dietro l’angolo della mia strada, la persona che saprà riempire di nuovo questo vuoto. Al momento, ogni tanto, mi volto indietro, e non voglio nè riesco a non pensare a quanto immensamente possa averla amata.
Ciao Giulio
Coraggio… è passato ormai qualche anno da quando ho scritto questo post e puoi star tranquillo che il dolore se ne va comunque, anche se non ti dovesse capitare di incontrare subito la persona giusta.
La vita è fatta di tante cose spiacevoli ma, per fortuna, non può piovere per sempre, e quando meno te l’aspetti… eccola la persona che “ricoprirai d’oro per un bacio mai dato, per un amore nuovo”… de andrè docet :)
Ciao, ho letto la tua lettera perche’ anche io sono disperato in questo momento. Nelle tue parole ho ritrovato esattamente quello che fin’ora ho provato per una persona che mi ha abbandonato. Ma forse la vita e’ fatta cosi’ e l’unica cosa che ci rimane da fare e’ essere forti per ricominciare. Giulio.
Ciao… come vedi non sei solo tu il nottambulo qui.
Mi dispiace molto per quello che capita alle persone quando finisce una storia, un mio caro amico è uscito davvero fuori di testa per una cosa del genere.
Io però credo che vivere significa anche rinnovarsi ogni tanto, hai parlato di fiori appassiti quindi immagino che tu sappia di cosa parlo… getti il vecchio e ti muovi verso qualcosa di nuovo.
Puoi scegliere di tenerti il vecchio ma la vita non sarà mai come realmente la vuoi, e allora … scegli tu!!
compl per il sito, sempre grandioso… ti tengo d’occhio da un pò ;()