Emotion & Commotion

29 Aprile 2011
2 minuti di lettura

Di sicuro viviamo tempi in cui la musica non sta attraversando il suo momento migliore. Complice l’ignoranza sempre più diffusa da parte delle masse, instupidite dal fantaspettacolo televisivo e radiofonico e dai download selvaggi, è sempre più difficile trovare sullo scaffale di un negozio (tradizionale o virtuale che sia) un disco che ti lasci emozioni vere e profonde, qualcosa che non sia semplicemente il prodotto commerciale dove senza la bella faccia del divo la musica non conterebbe nulla. Ecco, l’unica nota positiva in questo scenario è che le vecchie guardie si sono rimesse al lavoro, qualche tempo fa David Gilmour ci ha regalato quel capolavoro di On a island, seguito da Gabriel col bellissimo Scratch my back, o ancora l’ultimo lavoro di Keith Emerson intitolato semplicemente Keith Emerson Band featuring Marc Bonilla e tra questi, oggi, ho avuto il piacere di immergermi nell’ultimo lavoro di Jeff Beck, Emotion & Commotion, che in effetti è uscito qualche tempo fa e che per la mia solita pigrizia ho ascoltato solo in questi giorni dopo la sollecitazione da parte di Beppe ad approfondire meglio l’autore.

Com’è mio solito desidero sorvolare sulle questioni tecniche da recensore, non sono un critico musicale nè mi interessa esserlo, la mia intenzione è solo quella di descrivere le sensazioni a caldo che mi ha procurato l’ascolto di questo album e devo ammettere con me stesso che ho trascurato molto quello che fu il chitarrista degli Yardbirds che meritatamente, con gli anni, si è conquistato la fama di chitarrista tra i più espressivi al mondo. Ecco, si tratta sempre di capire di cosa hai bisogno quando ascolti musica, quali sono i moti dell’animo che in quel preciso momento ti suggeriscono un cd piuttosto che un altro. Ci sono momenti in cui hai bisogno che dietro quello che ascolti ci sia anche un’idea, una storia che tra parole e musica ti avvinca e ti penetri dentro per riscaldare quei percorsi remoti del pensiero dove si annidano le contraddizioni, poi esistono momenti in cui ami godere anche solo dell’intensità con cui suona un musicista, sentire come delle emozioni assolutamente pure riescano a fondersi con le tue per strapparti una lacrima e un sorriso… jeff beck è questo, un’anima che parla un linguaggio fatto di suono e di espressività, impossibile non percepirlo quando ti siedi in poltrona e lasci che la musica assorba ogni tuo pensiero. Jeff Beck è la sua chitarra, uno strumento che altro non è se non l’estensione delle sue corde vocali, un oggetto che in mano sua esplode di energia e sentimento, proprio come l’hammond di John Lord nei brani dei Deep Purple, il basso di Jaco Pastorius nei Weather Report e la voce di Joss Stone in questo disco, perfetto nel contesto che ha voluto Jeff Beck per l’ultimo suo lavoro.

In conclusione un’opera che merita di essere ascoltata ripetutamente, magari in una serata di pioggia, al lume di candela, per sgombrare la mente da ogni pensiero negativo. Bravo Jeff e grazie per questo tuo bellissimo lavoro.

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

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