Ed egli osservò con la sua specula
il moto degli astri, la via macchiata di bianco
pregando il suo dio
su scale assalite dai licheni
Ci sono più spine in cielo ed in terra
di quante non ne possa immaginare
un guerriero che diserta:
tradito dalla patria
furente d’orgoglio
versa l’ultima stilla di veleno
sul fiore appena conquistato
Nascosto nel grande lenzuolo della madre
egli cela ad ogni guardo
il volto e le forme
mentre colei che ha scelto
mostra la sua nuca
a memoria di antiche tenerezze
Ah, stolto ed ingenuo ardore
gonfi le mie viscere
ma ti nascondi agli occhi …
pazzo, stanco eroe
vaghi fra i tetti della città
urlando al niente la tua tristezza,
mentre dall’alto un campanile
sussurra la sua preghiera.