Cattive compagnie

2 Luglio 1996
1 minuto di lettura

Finiranno prima o poi queste pagine
e allora finirò sul letto a fissare il mio ragno sul soffitto
così tornerò alla realtà in cui non c’è spazio per le parole
così naufragherò nei miei pensieri dove non c’è terra dove approdare;
parlerò di qualcuno cercherò una spiegazione
fruirò della mia immaginazione
alimenterò il flusso del mio sentimento.
Anch’io possiedo qualcosa, anch’io ho dentro qualcosa
vorrei gridare ciò che voglio
ma scopro che riesco solo a pensarlo
quello che mi riesce meglio è il solo ridere
ridere in continuazione;
il clown, dietro la maschera le lacrime.

Seguo il movimento lento e sinusoidale
di un lenzuolo bianco
steso dietro una vecchia casa diroccata.
Le pieghe del lenzuolo disegnano strane figure nell’aria
figure geometriche che luccicano
e dietro ombre che mi feriscono
desideri rimasti nei cassetti di altri
porte chiuse delle quali ho perso le chiavi.

Un rettile alato solca il cielo rosso di una foresta
ed io sono solo, solo un povero indigeno affamato.

Costruirò anch’io delle torri, anch’io mi rinchiuderò in una cella.
Posso farlo, credo di poter mettere in piedi una torre.

Finirò col dimenticarmene
staccherò il telefono perché nessuno mi distragga
ascolterò la musica con le cuffie perché non senta altro.

Una giostra antica è rientrata in funzione
questa musica mi ricorda il carion sul comodino di mia nonna;
armonia, torna alle mie porte
lascia che ti accolga come il tempo in cui andavo fiero di te
lascia che ti inviti in onore del tempo di cui lamento la perdita,
un sogno trascinato da un alito di odio
un vuoto incolmabile e, portato dal vento
il significato più profondo del panta rei.

Uno strano mondo con tanti uomini in gonnella
uomini che danzano in cerchio,
qualcuno che strepita canti incomprensibili,
qualcuno che ride, già ride.
Sono dall’altra sponda del fiume
ognuno di loro sembra felice
ma un amico mi sussurra all’orecchio
che non bisogna fidarsi delle apparenze.
Non mi fido dell’amico, guado il fiume
ci sto poco a capire perché sembravano felici
era da tanto che cercavano da mangiare,
ho solo avuto il tempo di osservare il fuoco nei loro occhi
ho solo avuto il tempo di sperimentare il loro odio
prima che mi saltassero addosso, prima che mi strappassero la carne a morsi

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

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