5 ore

6 Dicembre 2003
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1 minuto di lettura

Stamattina mi sono svegliato, solo, come sempre.
5 ore di sonno non sono sufficienti, sono un pò rincoglionito.
Non so esattamente cosa mi prende in questi giorni, non è dolore, almeno non proprio, forse una sottile punta appena percettibile di rammarico.
L’amore è come un fiore, profuma e può essere di mille colori, non avrei mai voluto vederlo appassire, eppur così si dice: tutto muore e, parafrasando Gaber, questa è una strana usanza che molti degli uomini moderni non riescono ad accettare (me compreso katz katz katz).
Se ‘sta puntina di disagio avesse una ragione, potrei combattere, cercare di ottenere quello che mi manca ma, è così difficile capirlo: a volte sei sicuro della tua soluzione, fermarsi… stare per i fatti propri e dedicarsi a sè stessi; altre non ti riesce, e cerchi qualcosa che non troverai, scrivi canzoni per usarle come rimedio ai tanti giorni vuoti, tenti di rivalutare il passato facendolo quasi diventare presente… e non si può, il passato è sempre ad un gradino inferiore nella storia delle nostre decisioni, è incompleto.
Ancora sento un grande rammarico, per ciò che poteva essere e che non sarebbe mai stato.
Bisogna riempire la vita di tutti i giorni con tante cose, per non pensare (vedi un pò che soluzione da perdente), ma non ho la fortuna di sprigionare sempre la necessaria energia, soprattutto quando dormo 5 ore e sono così rincoglionito.
E’ strana la vita, strana e meravigliosa, a volte vorrei prenderla a calci nel culo per avermi consegnato al mondo, ma so che avrei comunque preferito questo al nulla o ad un ipotetico mondo perfetto dove poter giacere su una nuvoletta a non fare un katz tutto il giorno.
Un buon week-end ponte a tutti

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

2 Comments

  1. Ciao fata… si, è una sensazione che di tanto in tanto riesco a provare anch’io, ed ho lo stesso dubbio tuo e cioè che in realtà sia il significato che gli uomini danno alle cose che in qualche modo si trasferisce sulle cose. Forse tra le tante cose del nostro cervello che non concepiamo c’è la capacità di sentire in maniera impalpabile le emozioni della gente attaccate alle cose sulle quali le hanno riversate… tutto questo non toglie il fatto che vorrei tanto sbagliarmi, vorrei tanto che un dio ci fosse e che un giorno si degnasse di farmi un saluto
    Un bacio

  2. Posso solo parlare di me, non voglio farlo per te o altri. Non credere per me è facile. E’ naturale. Capisco che possa essere un conforto (e che per questo possa essere “facile”). Questo non significa che io disprezzi il conforto, ma vorrei trovarlo negli uomini e nelle donne e anche in me stessa.
    Non credo, ma avverto un qualcosa che definisco il senso del sacro. Quello che trovi nelle tante cose che non ti spieghi. Quel senso di energia che comunque emana da certi luoghi, come chiese o templi vari. Forse viene dagli uomini, però, e non da un dio.
    Ciao

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