E’ passato quasi un mese dall’ultima ricognizione, ma non credere che sia successo granché. Sono arrivato quasi alla fine dell’anno scolastico con tante incertezze: passerò o no? Ma certo, devo riuscire, in caso contrario potrei dimenticare per sempre il Marshall valvolare che mi aspetta alla vetrina di Tito. Come riuscire a trovare la forza di volontà che mi consenta di studiare come un secchione, neppure la notte corre in mio aiuto, l’unico momento in cui potrei ricaricare il mio povero cervello stanco mi regala solo sogni che allo svanire lasciano solo un forte peso al petto. Se solo Tiziana fosse qui con me, tutto cambierebbe.
Quando scende la notte fra le colline della tua città,
ti senti tanto solo che desidereresti possedere una pistola.
Avresti voluto fuggire da questa vita, avresti voluto farla finita
a cosa ti serviva amare una ragazza
quando lei amava tutta un’altra razza.
Avresti desiderato ugualmente prenderla con te, baciarla e stringerla forte,
sentirti in quel momento un re.
Ma come ti sentivi quando ti gridava di andare via,
mandala a quel paese, ti consigliava mamma tua.
Ma per te lei era la vita che senza di lei poteva considerarsi finita.
I suoi verdi occhi quando ti fissavano
lentamente, fraudolentemente,
ti ammazzavano
il suo sorriso dolce, il suo viso bello scuotevano il tuo cuor come fosse un fuscello.
Eri proprio innamorato.
E dimmi ora, ragazza bionda
cosa si prova a vederlo giù dilaniato da migliaia di vermi?