Sabato è successo un casino mostruoso, sono rimasto alla radio a trasmettere dalle cinque del pomeriggio fino all’una di notte. Ovviamente, non pensando in principio che mi sarei trattenuto tanto a lungo, i miei non sapevano nulla di quel mio flash e, non vedendomi arrivare a casa per la cena, si sono figurati chissà quali mali terribili per il loro figliolo lontano; se solo lo smemorato di Emanuele si fosse ricordato di avvisarli, come mi aveva promesso nel pomeriggio, non mi troverei a pane ed acqua come adesso con la chitarra sequestrata e lo stereo in pezzi sotto il balcone. A questo si è aggiunto anche un altro problema, all’uscita dalla radio un gruppo di balordi si è divertito a bombardarmi di uova fresche danneggiando irreparabilmente il mio nuovo vestito di Kenzo dal valore inestimabile. Voglio andare al
conservatorio e i miei mi rompono perché vogliono che prenda la licenza classica per poi, da bravo borghesoccio qualunquista, andare all’università.