10 Aprile 1994 (domenica) Pozzallo ore 10:20

10 Aprile 1994
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Dieci mesi, se solo penso che dovrò trascorrere tutto questo tempo in questa fottuta prigione venderei volentieri la mia anima al diavolo perché scinda temporanea il mio “io” e mi consente di vivere nell’incoscienza. La politica tarantina prosegue, non sto facendo altro che comportarmi da Marcellino sociale per non rischiare che qualcuno capisca con chi ha a che fare, giusto per essere considerato il buffone di turno… ma diamine, al bando questi discorsi. Oggi ho saputo della morte di Kurt, a quanto pare la sua angoscia esistenziale ha toccato il culmine proprio ieri quando ha deciso di tirarsi un colpo dritto nelle cervella. Non che io sia mai stato un fan dei Nirvana, anzi, ho sempre snobbato quel falso anticonformismo passivo per perdenti, tuttavia sento di dover ammirare la convinzione di quest’uomo, forse il suo pensiero e il suo senso critico così eccitati dalla droga hanno contribuito parecchio all’estrema decisione, ma sai bene come consideri la droga e come creda che non sia affatto una sostanza che annebbi la mente, anzi. Ciò che mi separa da lui è un assurdo vitalismo, forse la conseguenza di un istinto di autoconservazione innato, basta fermarsi ad osservare il mondo: tristezza ad ogni angolo di strada, ingiustizie, nazioni, burocrazia… ce n’è quanto basta per decidere di abbandonare questa terra

Fanculo l’Italia e le frontiere fra i popoli
fanculo le destre progressiste e le sinistre conservatrici
fanculo la fasulla cultura di molta gente e fanculo la superficialità
fanculo ai sergenti e a tutti i graduati
fanculo la Marina e i posti di pulizia fissi
fanculo le imposizioni e…
viva la libertà,
viva l’anarchia spirituale applicata alla politica.
Ma nel mondo non c’è posto per gente come me
e allora,
tornino pure il fascismo e il comunismo
si torni ad uccidere ad Auschwitz e a spargere sangue su un nuovo muro
si divida l’Italia in tre parti e si lascino in libertà i ladri del popolo
gloria agli eruditi e fanculo i colti
gloria alla superstizione religiosa e al tribunale dell’inquisizione gli atei
gloria al cinismo inconsapevole e alla burocrazia
e ancora,
viva la violenza e l’ingiustizia
viva le nazioni e fanculo il mondo unito
viva la superficialità e ci si pieghi al potere costituito
viva la Marina e si fottano le vittime di guerra
onore alla schiavitù e sia bandita la parola libertà dalle bocche di tutti
si levi la merda dal cesso e si pulisca per terra
perché in questo mondo, chi è come me resterà solo un fallito.

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

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