20 Agosto 2007
Alta River Camping – oltre 5000km percorsi
ore 20:22
Fuori dall’isola di Mageroya, dopo un breve giro e qualche momento di immersione totale nel paesaggio, abbiamo impostato le coordinate di navigazione (che così mi sento capitano) verso Alta. Inizia adesso il ritorno in Italia, un viaggio che sarà di sicuro pieno di sorprese almeno a quanto hanno detto alcuni italiani che sono arrivati a Capo Nord dalla Norvegia… ho preso un paio di annotazioni: scala dei Troll, Trondheim, Roros.
La strada per Alta, a circa 200Km da Capo Nord, ci ha già dato un piccolo assaggio del paesaggio norvegese: vedute ampie sui fiordi con scogliere a picco sul mare, aria pulita e magia tutt’intorno.
Più passano i giorni, più sono felice di aver scelto l’avventura per CapoNord anche se, ad essere sincero, ne avevo sottovalutato la portata… siamo a più di 5000km da Genova e la stanchezza si fa sentire, arrivati ad Alta ho detto: a quel paese la tenda oggi, voglio una casa ed una sauna.
Il secco tenta di pescare qualcosa nel fiume ed io faccio esperimenti con la videocamera.
21 Agosto 2007
Alta – Tromso – Lofoten
ore 18:52
Oggi visita al museo di Alta e alle incisioni rupestri d’era preistorica sulle scogliere… beh, forse non preistorici visto che i più antichi risalgono a 6500 anni fa ma qui i luoghi sono stati colonizzati dagli uomini molto dopo.
Il percorso lungo le rocce che esponevano i graffiti è stato culturalmente interessante, naturalmente il tema dominante dei disegni era la caccia alle povere renne o agli orsi ma è chiaro, a quei tempi la carne non la compravi al supermercato e di certo non facevano complimenti quando l’uomo portava a casa una grande e pasciuta renna.
Terminata la visita al museo ci siamo lasciati convincere dalla guida della Lonely Planet a dare un’occhiata al canyon che si dice il più alto d’Europa. Il posto era bello, la strada da fare a piedi tanta, ma davvero tanta e non ne avevamo idea… per fortuna due italiani (siamo sempre ovunque) incrociati sul percorso ci hanno messo in guardi e quini, dopo oltre 5km di cammino con deviazioni improbabili abbiamo deciso di tornare sui nostri passi,che il canyon più alto d’europa lo avremmo visitato un’altra volta, magari con zaino in spalla e tenda.
Ahimè il tempo che abbiamo a disposizione per questo viaggio ci costringe a vedere tutto di fretta, quello del canyon perduto è stato uno degli episodi che creano un po’ di magone: la rabbia per il tempo perduto a camminare senza vedere nulla di interessante, la stanchezza che raggiunge a volte limiti insopportabili, un po’ di insofferenza che col secco ci siamo scambiati per via delle scelte da fare… insomma, un paio d’ore di silenzio con il pensiero costante: quanto durerà questo stato di nervosismo? Per fortuna la Northern Lights Route ci ha tirato su il morale, peccato non essere qui nei mesi di Novembre e Dicembre quando l’Aurora incendia il cielo.
Poco prima di arrivare a Tromso abbiamo optato per una dormita in macchina dopo qualche forchettata d’insalata di riso preparata dal secco prima di lasciare il confortevole bungalow (con sauna) di Alta.
Sveglia alle 8:30, cielo nuvoloso, pioggia, insomma tutte buone premesse per un nostro gioviale giro a Tromso: tappa all’ufficio del turismo e scelta delle cose da vedere; allora, niente escursione per vedere le balene, niente visita all’isola Kerlsoy rifugio dei figli dei fiori… l’unica opzione era il museo Polaria: se non altro abbiamo visto le foche e un bel film sulle Svalbard, splendide isole artiche che un giorno o l’altro andrò a visitare in solitaria .
La vera chicca di Tromso è stato invece il venerabile birrificio Mack: visita di mezz’ora circa con tanto di camice sterile e poi, seduti al tavolo del pub annesso alla fabbrica, un bel boccale di birra appena fatta… wow, uno dei momenti più goderecci di tutto il viaggio visto che ci nutriamo di scatolette e birra in lattina da quando siamo partiti.
Adesso direzione Harstad, la cosiddetta porta delle Lofoten… dormire ancora in macchina per rimediare alla multa di 300kr subita a Tromso e domani… via verso le Lofoten.
Dintorni di Harstad
Le colline intorno
si affacciano sul mare
e nel cielo
lamenti di gabbiani
I colori del cielo sono mutevoli
come le emozioni
dentro sento un gran freddo
che si confonde col tutto
Un ponte sul fiume
due anime separate
nello spazio fisico
odo gemiti che provengono dall’infanzia
La notte non arriva mai
il blu del cielo
consegna una nuova verità:
viviamo per essere amati.