Due parole

9 Maggio 2002
1 minuto di lettura

Che bestia stupida l’uomo, proprio stupida e infame. Ancora più stupido poi è colui che fa il doppiogiochista con sè stesso, credendosi diverso e comportandosi come tutti. Sarà pure importante avere la consapevolezza di queste contraddizioni interiori, ma esserne consapevoli non ne cambia la sostanza, non placa il dolore che si sente dentro, non annulla l’insoddisfazione per come siamo fatti male, per come non sia possibile cambiare anche quando lo si vuole davvero. Il mio destino? Forse la solitudine, forse l’unione con qualcosa di più grande, qualcosa che non debba generare confronti con me stesso perchè è me che che utilizzo come metro di giudizio… me stesso! “Me” e “stesso” due parole che rafforzano un identità da idiota, l’idiota che qualche mese fa gridava al cielo il suo amore e che adesso rischia di vederlo precipitare nel nulla, due parole che svegliano il narciso di ognuno di noi, due parole che fanno anche temere, perchè di ognuno il futuro è incerto… due parole per dire che siamo in grado di rinunciare alle cose belle che ci capitano solo per un atavico istinto di libertà? Non lo so… non capisco molte cose ultimamente.

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.

Articolo precedente

Nuovo look Recycled Area

Prossimo articolo

Ripescato dal blog

Le ultime da Diario

8 Ottobre 2015

Sono passati 43 anni dalla mia venuta al mondo e sono ancora qui, su questa terra, a respirare l’aria sporca della città.

Ultimo giorno del mese

Ultimo giorno del mese, comincio a fare i conti… allora: 4 mesi 1/2 di separazione, intervallati con cadenza mensile di 1 settimana

Sull'inutilità del singolo

Non ho ancora il pieno controllo delle mie facoltà motorie e mentali quindi perdonate strafalcioni e oscenità  di consecutio temporum; questi lunghissimi
TornaSu