“I tuoi occhi sono come due smeraldi incastonati nel marmo, la tua fronte è alta e levigata come quella di una statua greca, i tuoi capelli sono come fili d’oro che luccicano al sole, le tue labbra sono due petali di rose, il tuo stesso nome Luisa è dolce come il polline che vola soffiato via dal vento primaverile… dammi mia signora un segno perché possa rubarti un bacio” le strinse la mano, avvicinò il suo viso a quello di lei che avanzava ad occhi chiusi socchiudendo le labbra. Un attimo prima che le due labbra si incontrassero lui girò il viso di sbieco, la baciò sulla guancia e poi, spingendola in avanti tenendole le spalle fra le mani le disse “Ci sei cascata, ci sei cascata”. Lei dapprima rise, poi gli lasciò andare uno schiaffo in pieno viso, infine scese dalla macchina e con le chiavi gli lasciò la firma sulla carrozzeria, naturalmente non si limitò solo a far questo: gli distrusse a calci lo specchietto retrovisore infierendo infine sui tergicristalli. Lui continuava a ridere ma dentro di sé lo preoccupava il blocco psicologico di cui da un po’ di tempo era vittima, solo qualche giorno dopo capì che era lei ciò che gli importava di più. Quando la rivide la trovò con un tizio dalle pelle scura e il fare intelletual-alternativo, non si riprese più dallo shock, impazzì del tutto.
Le ultime da Frammenti Notturni
sale e si abbandona al vento senza speme fino all’ultimo getto condensa tra i vetri poi
Di tanto in tanto nelle notti di luna nuova un amico mi rimbocca le coperte prima
si uccidono fra loro pazzi ed inconcludenti i pensieri cozzano contro il petto e si frantumano
non c’è spazio per l’amore e neppur per il dolore… urge revisione
Forse non è il momento adatto per pensare … ma dico, quando c’è mai stato… Non