Benvenuti alla pagina dedicata all’Amor! Oh, l’amor… un sentimento di cui si parla da sempre, qualcosa che ogni uomo, poeta, predone, ignorante, buffone, sovente e’ costretto a sperimentare. Ahime’, solo chi vi ha rinunciato puo’ realmente capire quanto splendido e contemporaneamente terribile possa essere amare, giacche’ quando lo si vive, mai si riesce ad avere una visione di insieme.
Sono stati buttati giu’ fiumi di parole sull’amore, qualcuno gli ha dedicato poesie toccanti, qualcun’altro ha composto in suo onore musiche e dipinti, c’e’ chi ne fatto una scienza da studiare con criteri logici, chi l’ha ridotto a fenomeno chimico finalizzato solo alla riproduzione… ad ogni modo ognuno di questi ha dovuto accettare che l’amore e’ cio’ che di piu’ imprevedibile possa esistere in natura, a volte obbedisce a degli schemi, altre se ne discosta in maniera assoluta, spesso e volentieri e’ capace di incidere profondamente sul carattere di una persona, a volte esaltando tutte le buone qualita’, altre avvelenando l’anima con odio, portando seco persino la follia. Ad ogni modo nessuno puo’ dubitare del fatto che sia la cosa piu’ bella che ci possa concedere la vita, giacche’ se e’ vero che, come disse Platone, l’uomo era un tempo un’unica creatura con la donna, per tutta la sua vita andra’ alla ricerca della meta’ mancante e solo dopo averla trovata si dara’ pace.
Ma… esiste un MA grande quanto la disperazione di chi sperimenta una forte delusione in amore, giacche’ si tende spesso ad idealizzare il sentimento, a credere che non faccia parte del nostro maledetto mondo idiota, che sia un qualcosa che risiede in una sorta di iperuranio sede di tutte le essenze genuine delle cose. Ed e’ qui che nasce Super-Amore (al di la’ dell’amore), cio’ che si sgancia dal resto delle nostre emozioni fisiche veleggiando nel mare della coerenza spirituale. Chi sperimenta amori terreni e delusioni, spesso ricorre a questa forma d’amore abiurando le precedenti, alla ricerca di qualcosa che possa dargli piu’ garanzie di UN FIGLIO o UN MATRIMONIO.
Mondo maledetto… un tempo queste potevano essere garanzie, ma adesso separarsi e’ un fatto all’ordine del giorno che si affronta con troppa leggerezza una scelta che invece andrebbe ponderata come difficile e sofferta.
E allora… allora bisogna solo rassegnarsi e sperare di avere fortuna???
Perche’ l’amore e’… si… in fondo e’ solo una stramaledetta reazione chimica, un’anfetamina che ci ronza nel cervello e che, da brava anfetamina, toglie il sonno, l’appetito e altera le percezioni. Ma se ci pensiamo bene tutte le nostre emozioni sono determinate da “reazioni chimiche”: la paura, ad esempio, altro non e’ se non l’effetto immediato dell’adrenalina che determina il batticuore e la cosiddetta “forza della disperazione”… e ancora una volta chiedo: e allora… allora siamo solo automi biologici incatenati alle nostre “sostanze chimiche”?!
L’amore viene vissuto in svariati modi: Alberoni parla di “estasi dello stato nascente” che coincide con l’innamoramento vero e proprio: anfetamina al comando del nostro corpo. Di poi, a suo parere, subentrerebbe l’amore, un sentimento piu’ stabile e vissuto con meno euforia. Diciamo che in questo caso l’anfetamina si comporterebbe, ne’ piu’ ne meno, come qualsiasi droga: all’inizio sconvolge, poi il corpo si assuefa’ e non si sente quasi piu’, ad eccezione di quando viene a mancare. Da cio’ la tragedia che si vive dopo un abbandono, una vera e propria crisi di astinenza con relative allucinazioni e istinti suicidi. Ed e’ subito dopo una delusione che l’amore, paradossalmente, si trasforma in odio… questo mi pare che vada contro ogni concetto di sentimento puro.
E allora… ancora con questo maledetto allora!!! ;) Possibile che non ci si possa rassegnare alla realta’ e abbandonarsi al tranquillo fiume di NIHIL! Certo che no… specialmente per una persona la cui emotivita’ ha pari rilevanza della razionalita’, e scatena pertanto un conflitto sanabile solo con un compromesso. Tale compromesso si raggiunge attraverso il ridimensionamento del proprio sentimento con l’accettazione della natura chimica di quest’ultimo. Ridimensionare significa cercare di dare una dimensione umana e spirituale astratta, concedendo a questo sentimento il soggiorno nel gia’ citato iperuranio sede delle essenze pure, ma non per questo reale. Ognuno puo’ ridimensionare il sentimento come meglio crede, ad esempio lasciandosi andare all’amore platonico: mera contemplazione dell’amata senza l’indispensabile ricerca della corporeita’ e quindi a SuperAmore e per questo sforzarsi di non mentire mai e instaurare con il proprio partner un rapporto che sia anche d’amicizia.
Ma la chimica e’ sempre in agguato, e’ bene tenere a mente che fin quando il rapporto funzionera’ non ci sara’ da temere e si vivra’ la piu’ grande di tutte le illusioni, ma quando l’altro smettera’ di amare, e per questo non deve necessariamente esserci una ragione, si verra’ “presi” dalla chimica, e solo la consapevolezza di questo aiutera’ a soffrire di meno.
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Nicola Randone
con il prezioso aiuto intellettuale di Emanuela Fragala’