Angy

4 Marzo 2002
1
6 minuti di lettura

Di seguito pubblico uno scambio di e-mail con Angy, sperando che anche lei possa contribuire a popolare questo blog…

———————–
Ciao,
per caso ho letto qualcosa nel tuo sito e mi ha colpito il tuo modo di essere introspettivo piuttosto simile al mio. Mi faccio un sacco di domande a cui non trovo risposte. La domanda più ricorrente è: qual’è il vero motivo per cui io sono qui e adesso?
Più o meno vorrei conoscere il segreto della vita ovvero non è possibile che siamo nati per puro caso e che le nostre gesta, tutto quello che facciamo in vita, non abbia alcun senso. O almeno non voglio
crederlo. Mi deprimerebbe a morte.
Eppure se tutti abbiamo un destino già scritto o tutto da scrivere, qual’è il mio? A volte ho l’impressione di aver smarrito la strada, la strada maestra intendo e di percorrere mille piccole viuzze senza senso che mi allontanano da mè stessa, dal mio vero essere e dal mio destino.
Ti capita mai di pensare ciò? Beh può anche sembrare un discorso senza senso se non hai mai avuto modo di parlare un poco con te stesso, se non hai provato a ritrovarti, a conoscerti veramente.
So di non conoscermi, mi sembra di aver vissuto la vita con la maschera di un altra persona, di non aver ancora capito chi sono e cosa voglio.
Non posso essere una donna così insulsa come appaio ai miei occhi. La mia anima è ricca ma è muta, non grida, non si ribella. Perchè ho soffocato il mio vero io per compiacere la società? E dov’è finita quella ragazzina che sorrideva sempre e si divertiva in mezzo alla natura? Mi sono trasformata in un adulta, una delle tante che vedi in fila alla posta con lo sguardo assente che rincorre chissà quali
pensieri, chissà quali guai.
E i capelli hanno iniziato a imbiancare, piccoli fili per ora, ma presto si moltiplicheranno e rughe verranno ad aggiungersi a quelle che per ora sono solo di espressione.
Come posso invecchiare nelle vesti di un altra persona? E poi la solitudine… una vita da sola. Mi sono autoconvinta di aver amato e di essere stata amata in un altra vita. Deve essere così per forza.
Qualche umana sorte ci divise magari con la promessa che ci saremmo ritrovati in un altra vita, in un altra epoca.
Ed è per questo che sono ancora in attesa, che non riesco a trovare la mia dimensione, ad amare!! Deve essere così perchè una vita senza amore è triste ed è meglio credere ad una favola piuttosto che ccettare di essere aridi, non credi?
Se sei arrivato fin qui, devi essere davvero un tipo speciale, hai letto un sacco di cose che non hanno un significato eppure sono pensieri animati, vivono nella mia testa. Convivono con me ogni giorno.
Fanno parte di questa vita che non capisco, che mi spaventa e mi atterrisce ma di cui subisco il fascino perchè è un mistero la mia presenza eppure è un miracolo che io sia qui, avrei potuto non essere
affatto, ho due mani e un cuore, mi bastano per oggi.
Grazie anche a te, per qualche minuto hai ascoltato echi della mia anima e ne hai fatto parte. Ciao,
Angela :-)

– risposta di Nicola –

Cara Angela

Sono contento della tua e-mail che, così spontanea ed immediata, mi ha
subito trasmesso quel tipo di sensazioni e di emozioni che ritengo di
condividere per buona parte con te. Alla domanda “perchè siamo qui adesso”
rispondo ogni giorno in maniera diversa, una delle risposte più concrete è
comunque: ci sono e basta! Però mi rendo conto che non funziona sempre, a
volte hai anche bisogno di trovare spiegazioni della tua esistenza in
qualcosa di materiale: un figlio, una moglie, i soldi, il successo,
l’ammirazione di qualcuno o di tanti… insomma, siamo sempre uomini ed in
quanto tali tendiamo a scovare significati fuori da noi. Le strade da
percorrere le tracciamo noi stessi, anche quando non facciamo nulla e ci
sentiamo in balia della vita… un mio caro amico dice sempre che in questa
vita siamo come una barca in mezzo alla tempesta, prima o poi un onda ci
affonderà però se teniamo lo sguardo fisso alle stelle e contemporaneamente
la mano al timone, manterremo la rotta.

Anch’io vivo di tanto in tanto dei momenti di forte nostalgia per il
passato, più che altro per la spensieratezza ma, se ci pensi bene, l’età
adulta porta con sè tante ottime cose e ti dirò che preferisco quello che
sono adesso, nonostante le preoccupazioni e l’angoscia che la vita da adulto
ti costringe a subire.

Una vita da sola? E chi ti dice che passerai una vita da sola?!
Innanzitutto, sebbene la frase possa sembrarti scontata, nessuno è solo a
questo mondo, abbiamo innanzitutto noi stessi, noi nella nostra interiorità
e quindi, se col cuore si riesce a cogliere, anche Dio…

… io voglio continuare a credere nelle favole, credo nell’amore come ad
una favola e forse per questo sono di nuovo solo, ed anch’io ho paura che
possa restare solo per sempre, è normale.

Ti dirò una cosa, qualche mese fa sono stato in un convento di francescani
per qualche settimana a rigenerarmi… noi “uomini comuni” stiamo male,
chiedi in giro, guardati intorno, domanda… vedrai che chiunque in fondo
non sta bene con sè stesso, questa maledetta società con tutti i suoi
prodotti e il marcio che ha dentro, ci ha tolto il senso della vita, ci ha
svuotato… ma loro, con le loro letture, con la loro fede, con la missione
che ritengono di dover compiere, hanno sempre uno sguardo sereno in viso…
stanno bene!! … e non hanno bisogno di un compagno, non hanno bisogno di
soldi nè di sesso, non hanno bisogno di tutto quello che per noi invece
sembra essenziale… la conclusione? La conclusione è che la vita va vissuta
senza lo spettro del “come dovrebbe essere”… personalmente ci sono volte
in cui non riesco a mettere in pratica questo motto, forse perchè l’ho
capito da poco e devo ancora abituarmici, e poi ognuno è diverso ed ha tempi
diversi…

Grazie per avermi scritto, è sempre piacevole leggere delle parole che
rivelano una profondità fuori dal comune… anzi, se ti va, mi piacerebbe
pubblicarle sul blog comune… dimmi solo si

Grazie ancora e ciao…

Nicola

– risposta di Angela –

Ciao Nick,
grazie per avermi risposto, leggendo le tue parole si capisce che non avevo sbagliato nel definirti “introspettivo” come me…
Pensa che il tuo sito l’ho trovato digitando due parole sul motore di ricerca “Virgilio”. Vuoi sapere quali? Non te lo dico!!!
Scherzo :-) Avevo digitato “Ansia solitudine” e il primo indirizzo della pagina era esattamente il tuo. Curioso, no?
Mi piace quello che scrivi, soprattutto l’immagine del navigante che guarda le stelle e tiene saldamente il timone tra le mani. Mi ha ricordato una scena del film “Gattaca” un film di fantascienza particolare che mi ha affascinato e che ti consiglio di guardare. C’è proprio questa immagine splendida di un cielo stellato durante una notte di tempesta che trasmette una quiete insperata e permette al protagonista di superare una prova difficilissima.
Proprio oggi stavo leggendo su una rivista che l’ansia e lo stress sono la causa dell’allontanamento della natura, da noi stessi. Abbiamo perso i veri valori e le esigenze del nostro essere che non sono certamente il cellulare o il compact disc o l’ultimo modello di utilitaria, ma ben altre cose, impalpabili forse ma vero nutrimento dell’anima.
Mi parlavi di un convento dove si vive praticando il culto e l’amore vero. Purtroppo io ho un rapporto conflittuale con Dio, non posso essere ipocrita, ma per trovare sè stessi non servono chiese o libri di
parabole, occorre ascoltarsi e ascoltare gli altri.
Tempo fa uno psicologo (ebbene sì per la mia ansia ho fatto della psicoterapia) mi disse che quando guardo le cose io non le vedo. Ed è vero! Se io guardo un albero, non mi soffermo a pensare quanto è
rigoglioso e quanto è fresca la sua ombra, che splendidi colori hanno le foglie e se guardi bene tra i rami dove il vento accarezza le chiome, ci sono nidi e uccelli liberi. E’ uno spettacolo meraviglioso che non dovremmmo perderci ma… quante volte guardiamo veramente un albero? Ce ne sono a dozzine per le strade, lungo i viali, nei boschi,
eppure io ne ricordo a malapena le forme.
Dov’è la mia mente quando guardo il mare che ondeggia luminoso sotto il sole mormorando una litania millenaria, spumeggiante tra le rocce,
custode di segreti e tesori e pesci colorati, mentre i gabbiani disegnano cerchi nel cielo. Perchè non riesco a vedere e godere di tutto questo? Sono assente, apatica, perduta in un mondo silenzioso e
angosciante, una prigione ch’io stessa ho eretto per difendermi ed che ha finito per soffocarmi.
Anche Peter Pan perse la memoria del volo, guardava il cielo che una volta aveva cavalcato ma non riusciva a sognare. Le stelle sono troppo
lontane per toccarle, la loro luce non riesce a riscaldarci, ce ne restiamo qui, preda delle nostre piccole debolezze, delle false illusioni e aspettiamo di addormentarci. O forse lo siamo già e non ce ne siamo accorti….

Scusa il sermone, ma non parlo mai di queste cose con le persone che mi circondano ed è un piacere esternare certe emozioni con chi può capire e condividere con me qualche pensiero. Grazie dunque, bacio,

Angela

PS= Puoi pubblicare tutto quello che vuoi, se ti fa piacere per me va bene :-)
Smackkkkkkk

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

1 Comment

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Articolo precedente

Poesie d’autore

Prossimo articolo

Scheleton Walk

Le ultime da Diario

Una luce nel buio

Già… le ingiustizie, le cose che vanno storte per propria colpa… potrei impegnare il tempo pensando al buio che talvolta avvolge la mia

Lettera Privata

Cara Emanuela La mattina è sempre il momento migliore per raccogliere le idee, per essere obiettivi con se stessi e coi propri

Inutile

Inutile sporcare i pensieri e i gesti della quotidianità con frasi a cui non credi neanche tu: lei non sa cosa perde,

art vs mondo

Questa sera, dopo la telefonata di un amico, ho avuto una ulteriore conferma di una mia grande malattia, la sfiducia verso l’intelligenza
TornaSu