Ti scrivo per raccontarti un’avventura di qualche tempo fa. Un mezzogiorno Emanuele mi ha invitato a mangiare a casa sua in campagna. Dopo aver finito di mangiare ci siamo incamminati per le stradine del lotto territoriale Mazinga. Quando la casa non si vedeva più ci siamo confidati ed io gli ho raccontato la storia di Francesca. Dopo un po’ di strada siamo arrivati in un villaggio fantasma e nel momento in cui ci preparavamo ad esplorarlo abbiamo sentito un campanello: erano delle vacche con la mosca al naso, esseri pericolosissimi per chi si imbatteva nella loro strada. Cominciammo a scappare con tutto il fiato che avevamo in corpo e le vacche da dietro ci rincorrevano. Siamo stati costretti a rifugiarci in una vecchia casa e per poco non crollavamo insieme al pavimento. Passato il pericolo siamo usciti allo scoperto ma c’era il massaro pronto col suo bastone per menarci. Scappammo nuovamente e arrivati a casa giurammo di non tornare più in quel luogo maledetto.
1 Giugno 1985 (sabato) ore 14:35
Le ultime da Diario
le ingiustizie e la fede
Chi ha detto che la giustizia non è di questo mondo, sicuramente non ha scoperto l’acqua calda, il problema però è capire
1 Marzo 1994 (martedì) TARANTO ore 20:05
La mia situazione è tristemente negativa, nonostante abbia risollevato le mie sorti grazie ad un secondo colloquio con la psicologa anche oggi
Steve Hegede , Zoltan Progressive Pages
[...] intervista rilasciata a Steve Hegede per un magazine statunitense in occasione della pubblicazione del disco solista Morte di un amore
19 Gennaio 1994 (mercoledì) ore 21:45
Che questa pagina sia d’esempio che non esiste nulla di veramente esaltante che duri oltre le ventiquattro ore. Sono tre giorni ormai
6 Giugno 1990 (Mercoledì) ore 7:48
Mi accingo ad andare al mio ultimo giorno di scuola, le materie probabili: Latino, Greco, Scienze. Avrei potuto salvarmi il latino e