Roccia masticata dal vento
si agita nel pozzo eterno della miseria
e come fogli di giornale
bruciano i giorni degli uomini
spezzando sogni e virtù
Sono giorni strani, questi
ah, com’è difficile spiegarsi:
inverosimile l’essere compresi
… assioma…
Scorre arrogante fra le pareti
il caldo liquido dell’inverno eterno
crepitando indegno
nella vecchia stanza
in compagnia di sogni infranti
Anni lasciati alle spalle
spiegano l’attesa inerme
mentre passo le giornate
a fraintendere un fragile cuore
E’ solo una eco del passato:
io sputo d’arte
che giace fra le appassite mani,
come un ricordo smarrito di gioventù
dedicato all’oblio.