Luca Alberici from Tales of Wonder

13 Gennaio 2006
2 minuti di lettura

Il 13 gennaio 2006 presso il Piccolo Coccia di Novara, si è tenuto il primo dei cinque appuntamenti della rassegna "Art Rock acustico" che porterà una ventata di rock progressivo acustico fino a primavera inoltrata.
Le dimensioni del Piccolo Coccia sono assai ridotte, poco più di uno stanzone, forse più adatto (e magari lo è stato in passato) alle funzioni di sala stampa perché in grado di ospitare, a spanne, non più di un centinaio di persone comodamente sedute. Non vi è da stupirsi, quindi, se la scelta degli organizzatori sia stata a favore di una matrice acustica, più intima e raccolta ed in totale sintonia con il luogo di svolgimento.
Il compito di aprire la serata è toccato ai ragusani Randone, una delle più promettenti realtà del progressive italico in virtù dei suoi tre apprezzatissimi dischi già all’attivo. Il gruppo di Nicola Randone ha eseguito per intero l’ultima fatica "Hybla Act.1", naturalmente rivisitata in chiave acustica con due chitarre, basso, percussioni e sax tenore, rinunciando quindi al pianoforte.
Quanti, prima dell’esibizione, conoscevano già la versione in studio di questo lavoro, si saranno certamente chiesti (proprio come ha fatto il sottoscritto in automobile percorrendo i 25 chilometri per raggiungere Novara sulle note di "Hybla in sottofondo) in quale maniera il gruppo sarebbe riuscito ad asciugare, semplificare e spogliare un disco così pomposo, cosi’ colmo di suoni ricchi e variegati, senza fargli perdere la sua identità originale.
Ed in effetti questa versione alternativa si è dimostrata molto diversa dall’originale, in verità né migliore né peggiore, semplicemente diversa e, vi assicuro, di grande intensità e fascino.
Abbiamo assistito ad una performance mozzafiato da parte di tutti i musicisti, compresa quella del chitarrista Marco Crispi, criticato in passato dal sottoscritto per la scelta di timbriche troppo heavy che mal si integravano con il contesto e che invece questa sera si è dimostrato il grande trascinatore sia per padronanza tecnica che per intensità esecutiva.
L’esibizione è durata quasi un’ora, senza interruzioni, con numerosi cambi di ritmo, intermezzi più ritmati e folk ed una storia (quella dell’antica Ragusa) raccontata con dovizia di particolari attraverso la narrazione di guerre, invasioni, congiure, leggende ed amori fino al raggiungimento del "climax" finale, ovvero il terremoto del 1693 che rase al suolo la città e rivissuto attraverso la coinvolgente lettura da parte di Nicola di un brano tratto dal libro di Mimì Arezzo.
Il pubblico ha visibilmente apprezzato l’esibizione dei Randone, un aperitivo unplugged cui spero faccia presto seguito un ulteriore trasferta dalle nostre parti.
Solo una manciata di minuti, giusto il tempo per fare i complimenti ai Randone e scambiare quattro chiacchiere con loro, che i veterani delCastello Di Atlante salgono sul palco per iniziare la loro esibizione. Poco più di un’ora di concerto, quindi la scelta del materiale è caduta per ovvie ragioni sui brani più adatti ad una dimensione acustica, ma ciò non ha impedito al pubblico di gustarsi una nutrita fetta dei loro classici: "Semplice ma non troppo" , "Cavalcando tra le nuvole" e "Il saggio". Un viaggio lungo trent’anni di carriera, perché questa è l’età delle possenti mura del castello che non tremeranno mai, come recita una loro recentissima composizione.
Ottima anche la versione di "Non puoi fingere", il brano che apre la loro ultima fatica discografica "Quintessenza" e che ha aperto anche l’esibizione novarese. Vista la sua giovane età, non è ancora un classico, ma lo sarà certamente quando il gruppo festeggerà i sessant’anni di carriera.
La conclusione del set è toccato ad un breve accenno di "Il Mariner forgia il sampo", il brano con cui il Castello ha dato il suo contributo al progetto finlandese Kalevala.
L’unica pecca della buona esibizione è stata l’assenza de "Il vessillo del drago" (l’ultimo brano del primo disco e mio personale preferito) che al loro posto suonerei sempre e che in questa serata "alternativa" avrebbe fatto la sua ottima figura. Il secondo appuntamento della manifestazione novarese, per la cronaca organizzata proprio dal batterista del Castello di Atlante, Paolo Ferrarotti, è previsto per il 9 febbraio, stesso luogo stessa ora, e vedrà unici protagonisti i Middle Aging. Ci vediamo in prima fila??

Luca Alberici

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Articolo precedente

Vitaly Menshikov, Progressor

Prossimo articolo

Due nuove recensioni a Nuvole di ieri e Hybla

Le ultime da General Review

Interview with Nicola Randone

INTERVIEW WITH NICOLA RANDONE (Source) By Torodd Fuglesteg, Andrea Parentin and Jim Russell Your biography has been covered in your ProgArchives profile so let’s

Daniele Cutali , Movimenti Prog

[...] Ecco quindi da quel di Ragusa emergere un bravo musicista d.o.c. che riesce a creare atmosfere progressive e melodicamente italianissime come
TornaSu