generazioni (di solitudine)

22 Maggio 1998
4 minuti di lettura

EPITAFFIO DI UN SUICIDA (da NonSense)

…mi uccido perche’ sono solo:
solo come un bambino cui e’ stata imposta
una punizione eternamente rinnovata
solo un uomo solo, come ce ne sono tanti
solo un’anima sperduta nel pozzo dell’incomprensione
solo come un accordo stonato in una sinfonia
solo un cane arrabbiato,
di quelli che abbaiano quando solo passi
solo un folle rinchiuso nella sua cella
rivestita di materiale anti-amore
solo come un portacenere di plastica
che galleggia sul mare
solo una barca alla deriva,
di quelle che finiscono inghiottite dai gorghi
solo una linea su di una lavagna,
di quelle incise col taglierino
solo come un petalo di rosa scolorito
attaccato sul copertone di un TIR
solo un’ombra su di un muro che la notte annienta
solo una cicca di sigaretta
sul margine di un marciapiede
solo come un cuore che ha cessato di battere.
SOLO!!!
“Non abbandonatevi ad una vita senza amore”,
questo l’epitaffio che voglio inciso sulla mia tomba

Il giorno in cui ho scritto questa piccola poesia, tratta da un racconto completo: NONSENSE, ero reduce da una notevole delusione amorosa; al tempo mi piacque, spinto da un incontrollabile vittimismo, immaginare la mia vita dopo che alcuni calabroni avevano instillato i loro malefici germi nel mio cuore che, dopo tanti anni di lenta “erosione”, si sarebbe di certo ridotto ad una dura pietra. Parafrasando un mio buon amico: non e’ certo facile per un uomo vivere come il solitario e fiero leone che caccia nella savana e osserva tutte le creature fuggire da lui per paura della sua forza, e spesso non basta una ricca schiera di amici o la stessa famiglia a lenire le pene che nascono da un grandissimo desiderio di comunicare col proprio prossimo e di sapersi adattare a mondi anche totalmente opposti al proprio. Ma mettiamo da parte il nostro cuore e lasciamo che parli la ragione in sua vece:

Il mondo degli umani
Gli uomini sono creature curiose, nati per vivere in gruppo sembrano voler fare di tutto per distruggere o superare i propri simili pur necessitando in ogni istante della loro vita di un rapporto con essi. Le grandi masse, allo stato attuale delle cose, sono cumuli informi di scimmioni condizionati dal potere occulto della televisione e degli altri media inferiori, tutto cio’ che ha rappresentato, e continua a rappresentare, la massima espressione di una societa’ completamente tesa al culto dell’immagine. Non nego che da sempre le grandi masse siano state pilotate da una sorta di perverso ingranaggio destinato a mantenere l’ordine sociale, giacche’ spesso la disperazione e la mancanza di valori generano follie collettive; tuttavia cio’ che un tempo manovrava le masse, e parlo di ideali (il comunismo, il pacifismo) e di cultura, adesso pare sia diventato appannaggio di una schiera di gente senza scrupoli felice di vendere false ispirazioni e indubbia cultura ad un popolo di giovani sempre piu’ superficiali, vuoti e senza valori.

La cultura acida
Cio’ che un tempo era considerato un mezzo per aprire la mente verso nuovi orizzonti di pensiero si e’ adesso trasformato in un mezzo per potenziare le proprie capacita’ sensoriali e sballarsi senza alcun contenuto di alto valore spirituale. Le discoteche e la musica che si ascolta testimoniano la totale assenza di rapporti umani a vantaggio del DIO IMMAGINE. Nel rock non si parla piu’ di rivolta sociale o di ideali ma di droghe che fanno sentire grandi come citta’, di sesso e di divertimento fini a se stessi. Tenuto conto dell’assoluta mancanza di attenzione rispetto al testo delle canzoni, i cosiddetti “musicisti” si sforzano di lavorare piu’ sui suoni, contaminando tutto con l’elettronica e tralasciando i contenuti. I ragazzi si impasticcano alla sera per poter ballare o scopare (per i piu’ fortunati) fino all’alba… ma chissa’ se qualcuno sa ancora parlare d’amore!!! Di libri non se ne leggono molti ormai e di Leopardi se ne parla come di un povero gobbo, disperato perche’ rimasto vergine. Per non parlare poi dei grandi poeti del dolore: Baudelaire, Maupassant, Rimbaud, Lautreamont; o di pazzi come Edgar Lee Masters o Nietzsche impegnati a masturbarsi il cervello con problemi troppo lontani senonche’ inesistenti… Chi conosce l’Antologia di Spoon River o Cosi’ parlo’ Zarathustra, I fiori del male o I canti di Maldoror o ancora La Solitudine?!… ah, ci sono: forse gli studenti costretti a studiarli a scuola e qualche scoppiato destinato ad impazzire in breve tempo… attrae di piu’ l’uomo che si e’ scopato piu’ ragazze nei suoi primi 20 anni, che non quello che scrive versi al suo amore impossibile in qualche sudicia e buia cantina; vale piu’ l’uomo che a 30 anni e’ gia’ macchinone-fornito con il portafoglio sempre pieno, capelli ordinati, giacca e cravatta, che lo scrittore-impiegato-sfruttato-poeta sempre spettinato e vestito di “robe da mercato”. Per non parlare poi degli “artisti di oggi”, la massima espressione di questa Katz di societa’ di fine millennio: PFM e BANCO ridotti a fare kazzate immense per guadagnarsi da vivere, e bravissimi musicisti ricchi di idee costretti a fare da turnisti per il primo belloccio di turno. POVERO MONDO!

Le conseguenze
Da sempre il dolore e l’apertura spirituale sono stati in grado di sensibilizzare l’animo umano e di votarlo al rispetto della sensibilita’ altrui. Non c’e’ da stupirsi se Rimbaud non si sdegnasse e non soffrisse profondamente nel vedere la miseria nei volti del proprio prossimo… adesso le delusioni generano solo rabbia e violenza, non essendo piu’ fonte di arricchimento spirituale perche’ non supportate da una sincera sensibilita’; gli ideali strampalati delle nuove generazioni sfociano troppo spesso nelle forme di ultraviolenza che ha anticipato Kubrick nel suo Arancia Meccanica e che hanno continuato ad approfondire gli autori di Trainspotting o Kids. Ecco i risultati di una societa’ che vuole a tutti i costi premiare chi segue falsi valori quali: la buona immagine, il denaro e puttanate seguenti.

I responsabili
Senza dubbio la mancanza di senso critico dell’invididuo assecondata e sfruttata schifosamente dai media (radio, televisioni e giornali), squallidi strumenti di un potere senza cultura e con finalita’ esclusivamente $$$ e a seguire: case discografiche, produttori, case editoriali e cosi’ via… e cosi’ via… e cosi’ via!!! E non bastano i sinceri sforzi di consorzi, cooperative ed enti no profit se dai manifesti pubblicitari non spariranno le immense fighe seminude, se i vari Nek, Prozac +, Spice Girl e le creature amorfe di Sanremo non lasceranno il posto ai VERI ARTISTI, se non si scegliera’ un buon libro anziche’ “A spasso nel tempo”, se all’indifferenza non si sostituira’ l’altruismo.

ed io…
Io impazziro’ perche’ probabilmente questa e’ l’era in cui o impazzisci o diventi come tutti gli altri.

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

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