Se dovessi tracciare una statistica dei momenti peggiori che ho vissuto di certo piazzerei questo periodo post-congedo alla voce PEGGIO DI COSI’ NON SI PUO’. Ancora amo illudermi che questo stato sia il non plus ultra anche se l’esperienza mi ha sempre insegnato che non esiste un’involuzione progressiva degli stati del Katz ma bensì tutto procede sempre per il peggio… non oso pensare a ciò che sarà di me fra qualche anno. Come facilmente supponibile i bei ricordi del periodo militare vanno via via dilatandosi per seppellirsi nel limbo dei grandi piaceri che si sono scoperti come tali solo dopo che sono passati. Adesso sono consapevole di aver perduto la maggior parte dei miei stimoli, non ho alcuna voglia di lasciarmi cadere sul mondo come un sacco di patate ma d’altra parte non possiedo la più piccola briciola di volontà che possa consentirmi di costruire qualcosa per il mio futuro, ancora penso a Ivana e non posso fare a meno di guardare a tutte le cose che ho fatto come ad un fallimento. No, non credo che sia colpa dell’insoddisfazione, le mie giornate mi sembrano tutte le stesse: mattino e pomeriggio in un deposito di forniture mediche per gli studi dentistici, la sera davanti ad una serie di bicchierini di buon whisky in uno dei tanti pub che capitano prima. Basta!
Scrivere fa male… anche questa ci voleva. Basta cazzo!!