Sono strani percorsi, quelli della mia mente: tortuosi, oscuri. Ad ogni passo mi sento sfiorare da un vento gelido, quello dei ricordi amari.
Mi fermo spesso per la strada, accovacciato provo a smettere di pensare, a smettere di chiedermi fino a che punto ci si può spingere.
La luna oramai è insignificante, non ispira più quei poeti che giacciono inermi dentro il mio cuore.
Il sole brucia, il giorno deve passare e la notte bisogna dormire.
Sono solo, in questa casa che non è la mia: pianeta terra… piccola roccia sperduta nel cosmo infinito.
Ho chiesto a me stesso: cosa devo dare per sentirmi accettato.
Le cose intorno a me sono cambiate, o forse è la mia età che le colora di fosche tinte di giallo opaco.
La sofferenza è grande, sulla strada ne sto incontrando a sufficienza, quanto basta perchè ne venga contagiato…
…io che ho cantato il dolore, invero vi dico: non ho mai sofferto davvero.
ciao…beh ecco….io navigavo in preda ad uno stato di “trance”,dopo il mio programma in radio…e mi sono ritrovata tra le braccia del tuo blog.
Devo ancora leggere per bene tutto,ma…mi è bastato un soffio per capire.
Ti mando un saluto col vento…..
bacio..Ste’