review from Peter Patti (Topolain)

7 Aprile 2015
4 minuti di lettura

Occorreva raccontare il Cammino di Santiago e l’impulso che spinge una persona ad affrontare un pellegrinaggio del genere, le speranze, gli incontri, la stanchezza e anche i “flash” di stampo buddhista, più che paleocristiano, che intercorrono al viandante durante i tanti chilometri che lui, volontariamente, macina fino ad arrivare al santuario di Santiago di Compostela. I testi erano già pronti (e non so quante melodie e giri di accordi sono nati nella testa di Nico durante uno di questi suoi viaggi catartici; eh già, perché sul Camino lui c’è stato più di una volta…); ma quale approccio musicale scegliere?

Randone è un artista (e una band) che si può, anzi si deve inquadrare nel panorama italiano del progressive rock. Molte le recensioni, i riscontri positivi di cui hanno goduto i suoi, i loro album. Numerose le esperienze compiute da Nico Randone anche all’estero (concerti e incisioni in Giappone, Finlandia…). Ma, per un “concept” del genere, si trattava davvero di mischiare le atmosfere raffinate del prog con una musica più tipicamente “on the road” e dunque con un’aura da world music, dove traspaiono – e spesso la fanno da padrona – gli ampi deserti e gli esotici posti, con il loro carico di sudore e i babilonici effluvi.
La Spagna non è l’America Latina ma sa offrire, al visitatore, quelle sfumature di umanissima stoltezza, e di genio bislacco, riscontrabili anche nelle pampas o sulle sponde dell’Amazonas (almeno le sponde spaniarde). E, poiché Randone proviene dalla Sicilia, ha una certa dimestichezza – quasi genetica, direi – con l’arcaicità, o profonda naturalità, che tuttora, per fortuna, compone il substrato della civiltà ipertecnologica. Del resto già in Hyblas, omaggio all’antica città di Ragusa, i Randone avevano saputo celebrare l’essenza della terra e della storia, fino a estollere il sangue e l’amore (direi: lo sperma) che i secoli e i rivolgimenti sismici avrebbero voluto tenere celati sotto le martoriate zolle.

Ultreia – Canzoni sulla Via è un’opera che a me ha dato (e sta dando) tantissimo. Realizzato come al solito con l’appoggio di Beppe Crovella (tastierista di Arti & Mestieri e titolare di ElectRomantic Music), racconta del pellegrinaggio che diventa “metafora del Cammino di vita di ogni viandante, dove ognuno, oltre a temprare la propria volontà e vincere la fatica fisica, impara soprattutto a camminare con i propri piedi a ritmo del proprio cuore”, come recitano le note del booklet.

Il viaggio si apre con “Ultreia” (Irun, 1 Settembre), brano che rende tangibile la fatica di cui sopra, lo sforzo del singolo di volere aver fede nelle proprie forze.

Non fermarti mai
a guardare indietro,
non fermarti mai
a pregare il cielo

Al più tardi da questo momento, travolti dall’intensità del suono e dalle voci che si incrociano con alcuni effetti acustici offerti dalla natura (splendidi i belati!), ci si addentra nell’album come si fa con la tela pittorica di un maestro.

I dodici pezzi sono uno più accattivante dell’altro. Quando sono stato interpellato per rilasciare un parere su quale gemma possa essere scelta a rappresentanza del CD, ho esitato a lungo, appunto per la validità integrale dell’opera. Dopo molti riascolti, ho optato per l’undicesimo brano, “La iglesia de la Virgen Blanca” (Piñera, 28 settembre), ove sono rappresentati un po’ tutti gli “attori” principali del capolavoro, dalle voci soliste ai cori, dalle superbe chitarre (Marco Crispi in primis) alle tastiere (splendide quelle vintage di Crovella), fino ovviamente al duo bass+drums composto da Livio Rabito e Marco Cascone che è la spina dorsale del gruppo. Un particolare elogio va alla cantante Maria Modica (responsabile anche di molti cori) e al baritono Carmelo Corrado Caruso, entrambi ospiti ricorrenti dei lavori dei Randone.

La finestra della Iglesia
de la Virgen Blanca
mira un pueblo abbandonato
alle felci consegnato
ed è lì che scelsi di lasciare
un pezzo del mio cuore
consegnandolo al passato

Oltre al rock alquanto hard di alta qualità, Ultreia ci regala i consueti momenti lirici da pelle d’oca che sono una delle armi segrete del compositore Nicola Randone, che io ritengo uno “scrittore di musica”, un autore di canzoni, tra i più bravi d’Italia. Dai riff scatenati (e posso anche ammettere che alcuni non siano nati a tavolino ma siano sgorgati durante le jam session) alle melodie che richiamano in mente Le Orme, il Banco, a tratti la PFM, Ultreia racchiude l’intero codice del prog rock di classe. Il flauto di Massimiliano Sammito nella ballata “Il canto della vita” (Olatz, 5 Settembre) (ballata che ha un testo per me a tratti oscuro, come se volesse celare un arcano) è quanto di più emozionante io abbia udito negli ultimi tempi.

Altro brano “tranquillo” dal taglio classico, ma che non disdegna inserti dodecafonici tipici dei Grandi del genere (King Crimson, Gentle Giant…) è “Qui ed ora” (Albergue de Colombres, 17 Settembre). La voce di Nicola Randone, espressiva sia nei frangenti “arrabbiati” che in un clima più intimo, sa stemperarsi in sottotoni oscuri, da caverna fumosa o da cabaret Anni Venti, in note leggermente diaboliche, tanto da rammentare a me l’ugola avanguardistica di Peter Hammill.

Evoca mondi perduti altresì il brano “Rosa” (Pineres de Pria, 20 Settembre), dove la voce solista è quella, magistrale, di Maria Modica.
L’album comunque, caratterizzato anche da un livello tecnico del sound che cerca il suo pari, artisticamente si fa apprezzare in toto, come già detto.
Non a torto, il gruppo riceve ottime recensioni su riviste specializzate online-e-no. Vi segnalo un commento su tutti (in inglese), ospitato sul sito Prog Archives:
http://www.progarchives.com/Review.asp?id=1364329

Il booklet del CD è in più lingue (tramite file .pdf stampabile).

Quello che conta è la strada che va
Indietro troverò solo rimpianti, fantasmi di perdute età

Ultreia – Canzoni sulla Via
Le track:

1. Ultreia 07:16
2. La cabra negra 06:16
3. Il canto della vita 07:14
4. Mariposas 04:01
5. Soy peregrino 02:51
6. Qui ed ora 07:05
7. El trovador enamorado 03:39
8. Rosa 07:09
9. So close, so far away 07:05
10. Hasta la vista, Diego 06:01
11. La iglesia de la Virgen Blanca 04:54
12. Santiago 06:49
I Randone sono:
Nicola Randone – Voce, chitarra acustica, tastiere ed elettronica
Marco Crispi – chitarra elettrica
Livio Rabito – basso e cori
Maria Modica – voce femminile e cori
Riccardo Cascone – batteria

Ospiti:
Beppe Crovella – altre tastiere vintage
Carmelo Corrado Caruso – baritono
Enrico Giurdanella – campane di cristallo
Massimiliano Sammito – flauto e armonica

Musica e testi sono di Nicola Randone, ad eccezione di “Soy peregrino” (pezzo tradizionale), “Mariposas” (musica di Marco Crispi), mentre in “El trovador enamorado” e “Santiago” sono presenti parti di testo estratte dalla poesia Santiago di Federico Garcia Lorca
Gli arrangiamenti sono della band con la preziosa collaborazione di Beppe Crovella e Carlo Longo
Prodotto da N. Randone e B. Crovella

Per informazioni e contatti: www.randone.com – [email protected]

LINKS

‘Ultreia’ su Bandcamp (samples e possibilità di acquisto)
Recensione di “Ultreia” (in italiano) su Camelot Prog Rock
Artisti della ElectRomantic

RANDONE – Sito Ufficiale

‘Ultreia – Canzoni sulla Via atto primo’ (su: Il Mondo di Art)

Altri articoli sui Randone apparsi sul nostro blog (Topolàin):
“Randone – Italian prog rock”
“Il come-back dei Randone”

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

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